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Gazzetta di Modena-Precari all'attacco: "Così si annienta una intera categoria di lavoratori"

Precari all'attacco: "Così si annienta una intera categoria di lavoratori" LA PROTESTA Qualcuno ha perso anche 70 posizioni ...

26/08/2003
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Gazzetta di Modena

Precari all'attacco: "Così si annienta una intera categoria di lavoratori"
LA PROTESTA Qualcuno ha perso anche 70 posizioni


Giorni di grande mobilitazione per il Cip (insegnanti precari) di Modena. Oggi, in concomitanza con l'inizio delle assegnazioni delle supplenze annuali, c'è anche la manifestazione nazionale dei precari a Roma, in piazza Montecitorio, a cui il comitato modenese parteciperà.
Ma il Cip punta molto sull'informazione agli aspiranti docenti e annuncia perciò che sarà presente alle convocazioni per le nomine in programma da oggi fino al 30 agosto. L'idea, spiega Paola degli Esposti Pallotti del Cip Modena, è quella di "diffondere informazioni sulla situazione presente e raccogliere firme a sostegno di una petizione che chiede al più presto giustizia".
Infatti, spiegano i precari, "nessun intervento del Ministro Moratti ha modificato la situazione di precarietà e ingiustizia in cui si trovano da mesi gli insegnanti precari. Ultimo atto di questa tragica commedia, l'annullamento dei 18 punti - precedentemente assegnanti ai precari abilitati con concorso ordinario e riservato - in seguito a sentenza TAR del 14 luglio 2003, fatto che ha ripristinato l'enorme differenza di valore tra le abilitazioni conseguite presso le Ssis (ipervalutate) e quelle conseguite tramite concorso ordinario e riservato".
Questa diversa valutazione, constata amaramente la portavoce del Cip modenese, "comporta un sistema di 'scorrimento a gambero' per cui chi ha più anni di servizio e si è abilitato prima è scavalcato da chi si è abilitato successivamente, anche senza alcun giorno di servizio. Chi dopo anni di servizio sperava di vedere un pò migliorata la propria posizione è invece indietreggiato anche di 60-70 posizioni (emblematica la situazione della classe di concorso di lettere). Tutto questo significa perdita di lavoro per migliaia di insegnanti precari, ma soprattutto significa l'annientamento professionale di un'intera categoria di lavoratori (sempre che possiamo ancora considerarci tali) e la lesione del principio del diritto al lavoro".
Quindi "appare assolutamente sbrigativo, oltre che inaccettabile, il tentativo di risolvere i problemi degli insegnanti nella scuola avvantaggiando spudoratamente una parte di precari (cioè quelli abilitati attraverso le Ssis, ndr) e buttando fuori gli altri". In questa situazione, conclude la nota del Cip, "riteniamo impossibile chiedere alla scuola di svolgere quel compito di'formazione spirituale e morale', come vorrebbe la legge di riforma della scuola, senza garantire prima di tutto un orizzonte etico-politico di giustizia, una coerenza ed equità delle norme, un riconoscimento delle competenze professionali certificate, una dignità professionale alla figura dell'insegnante". Chissà se al Ministero dell'istruzione qualcuno è in ascolto.


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