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Frenata sui libri digitali in classe: l’introduzione sarà graduale

Un emendamento al dl Sviluppo stabilisce che nel prossimo a.s. saranno coinvolte solo le seconde classi della scuola secondaria di I grado e le prime della secondaria di II grado che aderiscono al piano "Scuola digitale-Classi 2.0". Successivamente le altre. Intanto da un’indagine Nielsen sembrerebbe che il consistente calo dei consumi dei libri cartacei si stia arrestando.

05/12/2012
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La Tecnica della Scuola

A.G.

L’introduzione dei libri digitali nella scuola media e superiore non può essere imposta da un anno all’altro. Dopo i proclami ministeriali degli ultimi anni, ora il Governo in carica decide di frenare: cosciente dei limiti finanziari e delle resistenze degli editori, ammette che l’adozione dei libri digitale dovrà per forza di cose essere graduale. A stabilirlo è un emendamento al dl Sviluppo, voluto proprio dal Governo e depositato in commissione Industria al Senato. L'emendamento stabilisce che l’adozione dei libri digitali o misti verrà continuata anche nel 2013/14. Ma saranno coinvolte solo le seconde classi della scuola secondaria di I grado e le classi di quella di secondaria di II grado che aderiscono al piano "Scuola digitale-Classi 2.0".
Nell'anno scolastico successivo, il 2014/15, i libri ‘informatici’ troveranno spazio anche nelle le seconde classi della scuola secondaria di I grado e nelle prime classi della scuola secondaria di II grado che non aderiscono al progetto nazionale. Dal successivo, 2015/16, toccherà alle classi rimanenti.

Il provvedimento permetterà anche di non “affossare” l’editoria libraria cartacea tradizionale. Il cui mercato, riporta un’indagine Nielsen, sembra dare lievi segnali di miglioramento: a fine ottobre è stata rilevata infatti una piccolissima ripresa, dopo il consistente calo dei consumi del libro, che arriva a segnare un -7,5% a valore (pari a 82milioni di euro di spesa in meno nei canali trade). Si tratta di un segno meno ancora importante, spiegano dall'Associazione italiana degli editori, che però indica un progressivo recupero. Il mercato, infatti, registrava un -11,7% a fine marzo e un -8,6% a inizio settembre.
La Nielsen presenterà l’indagine nel corso di "Più libri più liberi", di cui abbiamo già parlato su questa testata giornalistica, (Roma, 6-9 dicembre), la fiera nazionale della piccola e media editoria nell'ambito dell'appuntamento organizzato dall'Aie "Quanto vale il pluralismo in un mercato che sta cambiando?", in programma giovedì 6 dicembre, alle 14 nella Sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell'EUR. La seconda parte dell'incontro - partendo proprio dai dati economici del mercato domestico e dello scenario imposto dai cambiamenti tecnologici e competitivi provenienti dal mercato internazionale - affronterà il tema delle leve necessarie al mantenimento e allo sviluppo del pluralismo dell'offerta, dell'accesso ai contenuti e alla loro distribuzione, messi in discussione o compromessi proprio dalle trasformazioni in atto e dalla contrazione delle vendite.

 


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