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Formazione iniziale al restyling

In arrivo il nuovo regolamento: corsie preferenziali per le supplenze, 2012-13 salvo per i Pas

28/01/2014
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ItaliaOggi

Giorgio Candeloro

Novità in arrivo sulla formazione iniziale dei docenti, il precariato, i percorsi abilitanti e i tirocini formativi. Il Miur ha predisposto un nuovo decreto ministeriale che ritocca sensibilmente parti rilevanti del regolamento sulla formazione. Il provvedimento ha già superato una serie di passaggi e dovrebbe ora essere al vaglio del ministero dell'economia.

Con la revisione in arrivo, innanzitutto i precari che conseguiranno l'abilitazione nei prossimi mesi potranno subito farla valere nelle graduatorie di istituto, prima cioè del consueto aggiornamento triennale di queste.

In pratica il titolo costituirà una corsia preferenziale per l'ottenimento delle supplenze brevi della terza fascia dei precari nelle graduatorie di istituto. E poi l'anno scolastico 2012-13 sarà valido per la maturazione dei tre anni di servizio necessari per l' ammissione ai Pas. Inoltre la laurea continuerà ad essere il titolo di studio richiesto per l'inserimento nelle graduatorie delle scuole. Molto rilevante anche la modifica relativa ai Tirocini formativi attivi, i percorsi abilitanti che vengono attivati presso le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e che hanno sostituito le vecchie SSIS a partire dall'anno accademico 2012-13: col prossimo ciclo- i corsi saranno banditi entro febbraio- gli idonei confluiranno in una graduatoria nazionale unica che consentirà il transito in istituzioni con maggiori disponibilità di posti.

In sostanza chi non riuscirà ad entrare in una università potrà spendere il proprio punteggio in un altro ateneo.

Forte il sospetto che la mossa sia stata, per così dire, ispirata dal mondo universitario, per evitare che accada di nuovo quanto successo all'epoca del primo ciclo, quando alcune università fecero il pieno di iscritti e la maggior parte delle altre non riuscì a coprire tutti i posti disponibili. Sospetto confermato dalla lettura retrospettiva dei dati forniti a suo tempo da un comunicato dell'allora ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, che a fine 2012 stimava in oltre 4000 i posti vacanti per i Tfa e che erano invece stati previsti nella pianificazione generale. Un danno anche economico rilevante, soprattutto per gli atenei più piccoli.

Il decreto ha ottenuto il pronto appoggio del CUN (Consiglio Universitario Nazionale) e del CNSU (Consiglio nazionale degli studenti universitari), ma dovrà essere vagliato dal Mef per la verifica della copertura finanziaria. Intanto però la ministra dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, incassa le critiche dei sindacati, che lamentano in sostanza di essere stati informati a cose fatte.

L'incontro tenutosi sulla questione reclutamento il 23 gennaio al ministero tra gli esperti di viale Trastevere e i sindacati ha il sapore di un contentino a questi ultimi e ha avuto risvolti prevalentemente tecnici.

Alle organizzazioni sindacali sono stati forniti soprattutto chiarimenti sull'attivazione dei Tfa, con l'assicurazione che dovranno sempre essere gli uffici scolastici regionali a dirottare eventualmente i corsisti verso le «università paracadute». Sono state anche promesse novità in materia di permessi di studio per i partecipanti ai corsi: in vista probabili deroghe al tetto del 3% complessivo su base provinciale per il personale in permesso. Nel corso di questa settimana, comunque, sia sulla questione dei Pas che su quella dei Tfa dovrebbe esprimersi il dipartimento per l'Università, per fornire un quadro complessivo dei corsi e chiarire i molti dubbi e le non poche perplessità che permangono tra le migliaia di docenti in attesa di abilitazione.


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