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Europaquotidiano-Nella scuola la svolta è solo annunciata

Nella scuola la svolta è solo annunciata di ALFONSO RUBINACCI 9 gennaio 2005 da https://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp Si sta creando un sistema educativo che renda i nostri giovani pi?...

09/01/2005
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Nella scuola la svolta è solo annunciata
di ALFONSO RUBINACCI
9 gennaio 2005
da https://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp

Si sta creando un sistema educativo che renda i nostri giovani più liberi ed autonomi, che limiti l'uscita precoce dalla scuola, incoraggi l'acquisizione di competenze avanzate, innalzi il numero di coloro che conseguono una laurea, assicuri la centralità alla cultura del lavoro? Non sembra che si vada in questa direzione e troppi de'#64257;cit si stanno accumulando in questi ultimi anni.
L'indagine Ocse del 2003 colloca i nostri studenti al venticinquesimo posto (su ventinove) per la conoscenza della lingua e la capacità di comprensione nella lettura. Preoccupante il regresso rispetto al 2000 che pone l'Italia in controtendenza rispetto ad uno degli obiettivi di Lisbona: ridurre, entro il 2010, di almeno il 20% il numero dei quindicenni con scarse abilità in lettura.
Non vanno meglio i risultati nelle competenze matematiche. L'Italia occupa il trentaduesimo posto (su quarantuno) per quanto riguarda le quattro abilità speci'#64257;che in cui è suddivisa la competenza in matematica. De Rita afferma: "Vedo solo una domanda generica di un titolo, di mobilità sociale verso l'alto, di nuovo status& questa scuola, questo sistema formativo somiglia alla società italiana: non riesce a garantire competenze& si studia troppo poco& questa scuola produce studenti poco competenti&".
Non c'è una politica di sviluppo per la scuola, né un progetto complessivo capace di dare senso all'evoluzione della società, né una classe dirigente in grado di interpretare e guidare la complessità del sistema e di curare gli interessi collettivi.
La nuova scuola che è partita, con una riforma dai con'#64257;ni incerti, genera piuttosto dubbi ed incertezze perché mancano ancora molti elementi importanti.
Le dichiarazioni rassicuranti dei vertici politici, come spesso accade, non tengono conto dei fatti reali, dei risultati di monitoraggi che non forniscono un'informazione completa ed aggiornata sulle dimensioni, caratteristiche e risultati delle concrete realizzazioni.
Il governo sembra più interessato all'effetto "annuncio", il momento in cui emerge la questione e la "gente" ne parla.
Nella gestione della scuola, viceversa, non si registra né efficienza, né innovazione.
Nonostante le affermazioni fatte alla '#64257;ne dello scorso agosto: "Erano anni che le operazioni& e sistemazioni del personale venivano completate ad anno scolastico inoltrato& senza garantire la continuità didattica, elemento indispensabile per un pro'#64257;cuo impegno degli studenti&", solo il 22 dicembre sono state pubblicate le graduatorie provvisorie di circolo e d'istituto dei docenti appartenenti alla terza fascia, la cui concreta utilizzazione è subordinata ancora alle retti'#64257;che in esito al cospicuo contenzioso. La pubblicazione de'#64257;nitiva, perciò, non potrà avvenire prima della metà di gennaio e la sostituzione dei docenti andrà a collocarsi nel pieno svolgimento delle valutazioni periodiche degli alunni.
Le scuole saranno costrette a licenziare i docenti già assunti e a sostituirli con altri, gli aventi titolo, con inevitabili proteste e malumori di famiglie e dirigenti scolastici e con conseguenze sugli studenti sottoposti al turn over di supplenti con metodologie diverse e criteri di valutazione variabili, sulla continuità didattica non garantita, sui consigli di classe "ballerini", sulla progettualità.
Così, in assenza di un efficiente governo dei processi, i de'#64257;cit del passato saranno assunti, ancora una volta, come scusante del presente. È mancata una politica d'attenzione nei confronti di tutto il personale della scuola perché non c'è stata un'azione organica e generalizzata di aggiornamento e formazione. Gli interventi, che dovevano essere realizzati nel triennio trascorso, prenderanno il via forse solo nel prossimo mese di febbraio, con un ritardo destinato a pesare sulle condizioni d'esercizio della funzione docente.
In questo scenario si colloca l'annuncio che a breve saranno disponibili per la discussione pubblica la bozza del decreto legislativo sul secondo ciclo del sistema educativo e le ipotesi di indicazioni nazionali per i licei.
La posta in gioco è alta. C'è bisogno di un dialogo franco e costruttivo che porti ad incidere sulle scelte strutturali presentate. C'è la necessità di un confronto tra maggioranza ed opposizione anche alla luce del vigente titolo V della Costituzione, rimasto ancora inattuato, che affida alle Regioni la gestione e l'organizzazione dell'intero sistema educativo d'istruzione e di formazione.
La valorizzazione delle potenzialità del territorio deve avvenire in un quadro istituzionale cooperativo, fondato su regole chiare e condivise.
La complessità nel rapporto tra scuola, formazione, società ed istituzioni richiede iniziative per ridare slancio al sistema, per ricostruire uno spirito d'appartenenza attiva, per incoraggiare le persone, i soggetti delle realtà locali ad incontrarsi, per creare in ogni regione un patto che faccia della scuola e della formazione lo strumento strategico per l'evoluzione culturale, sociale ed economica del paese.
ALFONSO RUBINACCI"


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