Disabili abbandonati e classi smembrate. Tanti genitori in lotta
Il caso di Cristina che si è rivolta al giudice per evitare che la classe del figlio fosse cancellata. Il Tar le ha dato ragione
Mariagrazia Gerina
Classi con troppi alunni, bambini che restano senza insegnante di sostegno. Sulla carta, non dovrebbero esistere. Basta scorrere quello dicono le circolari emanate dallo stesso ministero. I criteri fissati per formare le classi sono peggiorati, ma non cosi tanto. E pero poi gli organici che gli uffici scolastici regionali assegnano alle scuole sono insufficienti per dare gli insegnanti di sostegno ai bambini che ne hanno bisogno, per formare tutte le classi che servono, per garantire ai bambini il tempo pieno. Perche? Cosa sta succedendo nella scuola italiana? La risposta e molto semplice e insieme molto grave, ci spiega Cristina Maltese, che con la questione ci si e scontrata come madre e come avvocato. ≪Il livello di spesa attribuito al ministero none sufficiente a garantire il numero di docenti a cui studenti e famiglie avrebbero diritto secondo gli stessi criteri fissati da viale Trastevere e il ministro invece di impugnare le cifre del bilancio in consiglio dei ministro sta costringendo di fatto gli uffici scolastici regionali ad assegnare degli organici illegittimi ≫. Stando cosi le cose, ai genitori resta perouna alternativa: impugnare gli organici per ottenere da un giudice quello che dovrebbe essere riconosciuto di diritto in tutte le scuole d’Italia. E quello che ha fatto Cristina, mamma di un bambino che quest’anno frequenta la terza elementare, nel 139˚ circolo didattico di Roma. E il Tar le ha dato ragione. Nel passaggio dalla seconda alla terza elementare, la classe di suo figlio, era stata cancellata. Invece di 4 classi ne sarebbero state formate 3, molto numerose. Almeno 2 illegittime visto perche formate rispettivamente da 27 e 28 alunni nonostante la presenza di bambini disabili, che dovrebbe far scendere a 20 il numero massimo di alunni per classe. Una scelta sofferta ma drammaticamente obbligata per il dirigente che si e visto riconoscere dall’ufficio scolastico regionale un organico di diritto ridotto da 61 a 55 docenti: sei insegnanti in meno, nemmeno un insegnante di inglese (a fronte dei 2 richiesti), appena 11 insegnanti di sostegno per 37 alunni disabili. Considerando che 8, gravi, avrebbero avuto diritto a un insegnante tutto per se (rapporto uno a uno), gli altri tre insegnanti si sarebbero dovuti dividere per 29 alunni. E a quel punto che i genitori del139mocircolo, che riunisce due scuole, la Lola Di Stefano e la Carlo Forlanini, hanno deciso di impugnare l’organico di diritto, ottenendo dal Tar una sentenza sospensiva. Primo passo in avanti. L’ufficio scolastico regionale e stato costretto ad aggiustare il tiro aggiungendo tre insegnanti di sostegno nell’organico di fatto. La classe che era stata soppressa e stata reintegrata. Ma senza tempo pieno. I genitori non si sono accontentati e ora, impugnato anche l’organico di fatto, aspettano la nuova decisione del Tar . E non si tratta di un caso isolato. Insieme alla collega Simona Censi, l’avvocato Maltese ha gia impugnato l’organico di un’altra scuola romana, la Manzoni Giardinieri. Nuovo ricorso, nuovo stop dal Tar. Eora anche altre scuole, di Cremona, Milano e Cosenza, l’hanno contatta per capire che fare. All’orizzonte si intravede una class action per assicurare, scuola per scuola, il numero dovuto di insegnanti. Resta il fatto che ≪non e giusto dover ricorrere al tribunale per ottenere da un giudice cio che dovrebbe essere riconosciuto di diritto a tutti≫, osserva l’avvocato. Oltretutto, molti, soprattutto genitori di alunni disabili, la strada legale l’hanno gia percorsa. Il giudice ha dato loro ragione. Ma di fronte ai tagli, neppure quello basta. ≪Il governo affronti subito il problema degli alunni disabili, a cui e negato il sostegno in classe e, con esso, il diritto costituzionale all’istruzione e all’uguaglianza≫, chiedono genitori e volontari dell’associazione Tutti a scuola, ieri in sit-in davanti alla Camera. ≪Mancano all’appello 65mila insegnanti di sostegno, 6800 solo in Campania, dove per 21mila alunni disabili ci sono appena 4mila insegnanti di sostegno≫, scandisce in una interrogazione parlamentare Luisa Bossa, componente della commissione Affari sociali, che ieri insieme al segretario del Pd Bersani ha raccolto l’allarme lanciato dai manifestanti.