Corriere:Scuola, lite sui tagli. Prima intesa sulle pensioni
Cgil, Cisl e Uil minacciano lo sciopero. Cena con il premier: sulla previdenza si tratterà da gennaio
Scuola, lite sui tagli. Prima intesa sulle pensioni
ROMA — Poco dopo mezzanotte la cena a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Romano Prodi, numerosi ministri e i segretari di Cgil, Cisl e Uil si è conclusa con un'intesa sulle pensioni mentre è ancora braccio di ferro su scuola e pubblico impiego. Il tutto al termine di una giornata convulsa, dove i sindacati avevano minacciato lo sciopero generale sulla Finanziaria 2007.
Ieri sera, sulla tavola imbandita, Guglielmo Epifani (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil) hanno trovato il memorandum d'intesa sulla previdenza. Un documento messo a punto nei giorni scorsi con un lavoro comune e al quale Prodi e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, tengono moltissimo. Due cartelle nelle quali, in cambio del fatto che la riforma delle pensioni viene tenuta fuori dalla Finanziaria, i sindacati si impegnano a una trattativa, che partirà a gennaio e che entro marzo dovrà arrivare a un accordo che, tra l'altro, tenga conto della necessità di adeguare il sistema al «forte aumento dell'aspettativa di vita ». «L'intesa sulla previdenza — ha detto al termine del vertice Angeletti — verrà ufficializzata giovedì», cioè domani, alla vigilia del Consiglio dei ministri che darà il via libera alla Finanziaria. Il sindacato è soddisfatto perché ha rinviato tutto alla trattativa, il governo è contento perché può dire alla Commissione europea che è in arrivo una riforma che aumenterà l'età effettiva di pensionamento. Il risultato era stato in pericolo ieri pomeriggio, quando è scoppiato il caso scuola. In una bozza della Finanziaria trapelata attraverso le agenzie di stampa, si è infatti letto un capitolo che prevede la riduzione degli insegnanti (oggi ce n'è uno ogni 10 alunni, dovranno diventare uno ogni 12) e il taglio del 6% del restante personale. Una ricetta indigesta per i sindacati che si somma alla mancanza di risorse per i contratti del pubblico impiego. Il responsabile della Cgil scuola, Enrico Panini, ha definito «indegne» queste ipotesi e dalle confederazioni hanno minacciato lo sciopero. Prodi è corso ai ripari annunciando un «riesame del capitolo scuola». E al termine del vertice di Palazzo Chigi, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha detto che si sono fatti «piccoli passi in avanti», ma che si «continuerà a trattare».
A far salire la tensione ha concorso anche il caso Inpu. Dovrebbe chiamarsi così il nuovo megaente previdenziale previsto nella stessa bozza di Finanziaria mettendo insieme Inps, Inpdap, Ipsema, Epnals e Ipost. Qui ha provveduto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, a smentire. Del resto nel memorandum sulla previdenza si prevede che la trattativa dovrà affrontare anche «il riordino e la razionalizzazione degli enti previdenziali», quindi l'accorpamento non può stare in Finanziaria.
Problemi anche con la Confindustria, tanto che il presidente Luca di Montezemolo, che insieme col direttore Maurizio Beretta ha visto ieri Prodi, parla di «una serie di punti da chiarire». Confindustria è soddisfatta che la Finanziaria taglierà il cuneo sul costo del lavoro, ma è preoccupata perché non vede i tagli strutturali alla spesa pubblica e teme che i 30 miliardi della manovra saranno realizzati con forti aumenti delle imposte, centrali e locali.