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Corriere: La Sapienza va a destra, esulta la Meloni

Elezioni studentesche Trionfo dei ragazzi di An di «Azione universitaria». Il ministro: i giovani con il governo

28/11/2008
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Corriere della sera

ROMA — Per il fronte pro Gelmini si tratta di rivincita: «Alla Sapienza, una valanga di destra ha seppellito l'Onda,

Azione universitaria ha preso più voti delle liste di sinistra», esulta Giovanni Donzelli, leader degli universitari di An. In effetti, nell'università più grande d'Europa (140 mila iscritti), dove l'Onda praticamente è nata, dalle urne ieri è uscita la sorpresa. Gli studenti sono andati a votare per eleggere i loro rappresentanti nel Senato accademico e nel Cda. Otto liste in gara e un risultato netto: rispetto all'ultima consultazione (2005) per la sinistra è stata una débâcle. Ai primi tre posti si sono piazzate le liste del centrodestra

(Vento di cambiamento vicina al rettore Frati e prima con 3 mila voti, poi i ciellini di Lista aperta, quindi Azione universitaria,

grande sconfitta nel 2005).

Anomalia Sapienza, invece, la lista dei Collettivi (motore dell'Onda) è risultata appena la quinta forza (1200 voti), scavalcata pure dai moderati di Sapienza in movimento, forza ambientalista che nel 2005 arrivò seconda (e i Collettivi quarti con 500 voti in più). Ma peggio sono andati gli Studenti democratici

(Pd) e quelli dell'Udu (Cgil) che non han beccato nemmeno un seggio. Tutto il contrario, per dire, di quanto successo nel 2007 alla Statale di Milano: dopo vent'anni di predominio Cl, s'è imposta Sinistra Universitaria. Così, ora, sfotte l'Onda anche Gaetano Quagliariello (Pdl): «Un tempo si diceva piazze piene, urne vuote...». E il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, aggiunge: «La maggioranza degli studenti dimostra di condividere le iniziative intraprese sinora dal governo». Replica Pina Picierno, Pd, responsabile delle Politiche giovanili: «È inaccettabile che un ministro tenti di strumentalizzare il voto degli studenti».

Attenti, però: i votanti alla Sapienza sono stati appena 13.348 (su quasi 140 mila studenti) cioè il 10,6 per cento degli aventi diritto. Alle ultime elezioni (maggio 2005) votò il 12,7 per cento (18.667). Insomma, astensione fortissima: «Mi sorprende che si possa parlare di maggioranza quando ha votato solo una minoranza», osserva Giovanni Amelino Camelia, ricercatore di Fisica. Concorda lo scienziato Giorgio Parisi: «Anche nel '68 la maggioranza stava con il movimento ma non andava a votare, perché rifiutava questa forma di democrazia rappresentativa». Francesco Brancaccio, uno dei leader del movimento 2008, taglia corto: «L'Onda non ha mai pensato di candidarsi, perché non la rappresenta nessuno. L'entusiasmo del centrodestra è grottesco ». E comunque l'Onda non s'arresta: ieri blitz a Milano al Piccolo Teatro e a Palazzo Reale (al grido «la cultura è gratis») e autoriduzioni a Roma al teatro Valle e alla mensa di via De Lollis (posti e pasti gratis in nome del welfare). Oggi, poi, si torna in piazza: due cortei nel centro di Roma («la città è stanca di questa situazione», lo sfogo del sindaco Alemanno). Non si esclude neppure una pacifica incursione nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico. A La Sapienza, naturalmente


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