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Corriere- La Moratti scrive agli insegnanti: "Spiegate il terremoto"

IN ITALIA La Moratti scrive agli insegnanti: "Spiegate il terremoto" ROMA - Domani tornerà a squillare la campanella, ma prima di riaprire i libri alla pagina dove si era lasciato il...

09/01/2005
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Corriere della sera

IN ITALIA

La Moratti scrive agli insegnanti: "Spiegate il terremoto"

ROMA - Domani tornerà a squillare la campanella, ma prima di riaprire i libri alla pagina dove si era lasciato il segno, i docenti dovranno fare i conti col terribile impatto che le immagini dell'immane tragedia dello tsunami hanno avuto sui bambini. La richiesta, abbastanza dettagliata, è arrivata con una lettera firmata da Letizia Moratti. Il ministero dell'Istruzione, come ai tempi di un'altra tragedia, quella dell'11 settembre, trasmessa in diretta via etere, ritiene che prima di riprendere i programmi occorra fare i conti con la realtà, con le immagini, di morte e disperazione ma anche di solidarietà e speranza, che hanno tenuto inchiodati davanti al video grandi e piccoli. "La scuola ha il compito fondamentale di educare, di trasmettere il sapere e per svolgere questi compiti richiede da parte vostra anche la capacità di interpretare la sensibilità degli studenti e di dare loro risposte concrete alle domande più difficili - si legge nella lettera della Moratti -. Ecco la grave responsabilità che in questo momento vi è affidata: capire se la tragedia che ha coinvolto milioni di vite, fra le quali tanti bambini, ha colpito, magari a livello inconscio, anche gli alunni più piccoli delle nostre scuole; comprendere se nei loro cuori essi nascondono un'angoscia alla quale non sanno dare risposta. Parlate prima di tutto con loro, cercate di capire, in raccordo con le famiglie, se in questa circostanza hanno vissuto un trauma che va superato col vostro aiuto".
Per gli esperti la richiesta del ministero dell'Istruzione è quanto mai opportuna. "Mostrare la realtà come è anche nella sua crudezza è senz'altro molto positivo - dichiara Antonio Condini, ordinario di Neuropsichiatria infantile all'università di Padova -. Le cose non si tengono nascoste. Dal momento che accadono, tutti abbiamo diritto ad esserne a conoscenza. Ma, trattandosi di ragazzi, occorre un po' di filtro perché si deve tener conto della loro capacità di recepire le cose". "C'è anche un altro aspetto da considerare - continua il docente universitario - ossia il rischio che l'eccessivo bombardamento di immagini finisca per rendere i bambini indifferenti alle tragedie alle quali assistono. Non esiste soltanto il pericolo che il ragazzo subisca un'impressione molto forte e non sappia elaborare ciò che ha visto, ma anche quello che diventi indifferente alla violenza, alle disgrazie, alle catastrofi. In ogni caso diventa molto importante la capacità dell'educatore di discutere con i bambini le notizie e gli avvenimenti affinché siano collocati nella giusta dimensione: si tratta di cose che fanno stare male di fronte alle quali non si deve soccombere ma trovare la forza d'animo per ragionare e magari per imparare anche a proteggersi".
Comprendere il mondo in cui viviamo: è anche questo uno degli spunti suggeriti dal ministro dell'Istruzione con la sua lettera. "Cogliete in secondo luogo questo momento - scrive Letizia Moratti - per orientare, in tutte le classi, lo studio della storia, della geografia, delle scienze; per approfondire i diversi aspetti dei fenomeni naturali; per creare una maggiore consapevolezza".
G. Ben.


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