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Corriere Fiorentino: Cura dimagrante per la scuola

Firenze perderà 788 cattedre

02/07/2008
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Tagli Il piano di riorganizzazione annunciato dal ministro Gelmini

La situazione in Toscana

«Meno insegnanti, pagati meglio», il ministro Mariastella Gelmini l'aveva annunciato in più di un'occasione, ma adesso che è passata ai fatti in pochi si aspettavano un intervento così deciso. Il piano di riorganizzazione della scuola messo a punto dal governo nel decreto legge 112/2008, meglio noto come «manovra d'estate», prevede un taglio di più di 130 mila posti di lavoro entro il 2012.
Secondo i calcoli del Sole 24 Ore, nei prossimi quattro anni la scuola italiana dovrà fare a meno di 87.335 cattedre e di 45 mila posti da ausiliari tecnico amministrativi (Ata). A partire dall'anno scolastico 2009/10 la Toscana perderà in tutto 5.791 posti di lavoro, 3.339 cattedre (il 3,8% del totale) e 2.452 unità (pari al 5,45% del dato nazionale) Ata, personale non docente. Anche da noi il settore più colpito sarà quello della scuola primaria, destinata ad abbandonare progressivamente il 36% delle cattedre per un totale di 1210 posti. Le riduzioni maggiori sul territorio regionale si registrano a Firenze: 1369 tagli previsti, 788 cattedre e ben 581 posti Ata in meno. La più penalizzata è anche qui la scuola primaria, che perderà 311 insegnanti, quasi la metà del totale.
Anche per le superiori ci sarà di che rimboccarsi le maniche con 212 prof in meno. Saranno 158 in meno quelli delle medie, mentre nella scuola dell'infanzia mancheranno 107 docenti. Con questi numeri la nostra città è fra i primi 20 capoluoghi colpiti dai tagli. La seconda provincia toscana è Lucca che dovrà rinunciare a 374 cattedre e 278 posti Ata. Come al solito la più tartassata è la scuola elementare che perderà 142 maestri. Va meglio, ma di poco, ad Arezzo, dove le riduzioni riguarderanno principalmente i prof delle superiori, 115 in tutto contro i 114 eliminati dalla primaria.
La «scure Gelmini» scuote il mondo della scuola fiorentino. I tagli previsti «Significheranno l'eliminazione del tempo pieno nelle elementari e di quello prolungato nelle medie» afferma Daniela Lastri, assessore all'Istruzione del Comune. In sintonia Elisa Simoni, assessore provinciale all'Istruzione, che parla di dati falsati: «Da noi il rapporto alunni/docenti è più basso che nel resto d'Europa perché gli insegnanti di sostegno non esistono all'estero».
Le decurtazioni non sono accolte meglio dai sindacati, da Gianna Fracassi, segretario regionale cgil scuola, ad Antonella Velani, Cisl scuola. «Si pontifica sulla qualità dell'insegnamento e poi si fanno classi di trenta alunni» chiosa Rolando Casamonti, preside dello scientifico Da Vinci.
Matteo Leoni Ministro


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