Da circa un ventennio il modello per migliorare la scuola sembra esser quello della ricetta liberista: la scuola è anch’essa un’impresa e come tale deve garantire risultati in termini di prodotto.  Mettendo in concorrenza le scuole pubbliche, riconoscendo la parità con le scuole private e comparando i “prodotti” si stimolerebbe  ognuna di esse a migliorare per non restare indietro. Ho già ripercorso quella vicenda in un documento  pubblicato in questa pagina (v. “Autonomia scolastica”). Nel frattempo, il progetto che si fonda sul presunto ruolo positivo della competizione (tra scuole e nella scuola) sta diventando sempre più realtà.

Nel documento disponibile nel sito www.enricobottero.com viene proposta una analisi accurata delle ultime fasi.