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Cara Ministro, alla scuola serve il «più» non il «meno»

Nel Lazio saranno tagliati dei posti ed eliminati totalmente gli insegnanti «specialisti» di lingua inglese. Nel nostro istituto più classi e meno maestri

10/04/2011
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l'Unità

Paola Arduini INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA «IQBAL MASIH» DI ROMA

 

 

Nei giorni scorsi alle  scuole del Lazio sono  stati comunicati  gli organici, cioè il  numero degli insegnanti  che lavoreranno nell’anno  scolastico 2010/2011.  Da quello che sentiamo in giro  (mailing list, contatti personali)  la situazione generale è questa: tagliati  posti esistenti, eliminati totalmente  gli insegnanti  “specialisti” di lingua inglese, assegnati  spezzoni di ore (7, 9, 10)  per coprire l’orario di nuove classi  istituite. L’inglese verrà insegnato  dagli insegnanti di classe, anche da  quelli che stanno frequentando ora  i corsi che, con poche ore di frequenza  on line, permettono di passare  dal livello zero o quasi di competenza  di lingua a un livello adeguato  ad insegnare l’inglese. Ci dicono  che gli insegnanti frequenteranno  corsi estivi in Inghilterra. Ad  Hogwarts, probabilmente, la scuola  di Harry Potter, dove per magia  acquisiranno le competenze che i  colleghi specialisti hanno accumulato  in anni di esperienza, con corsi,  specializzazioni, esperienze didattiche.  Competenze cancellate in  un giorno, in ogni scuola di questo  Paese.  Facciamo l’esempio concreto:  scuola Iqbal Masih, periferia sudest  di Roma. Da 30 anni scuola a  tempo pieno, dalle 8.30 alle 16.30  dal lunedì al venerdì, due insegnanti  per classe che lavorano in team.  Daqualche anno iscrizioni in classe  prima in aumento, come in molte  altre scuole.  Per l’anno prossimo si sono iscritti  in prima 118 alunni, di cui 7 con  una disabilità certificata, che prevedrebbe  l’inserimento in classi ridotte  per numero di alunni. Tutte le richieste  sono per il Tempo Pieno, 40  ore, due insegnanti per classe.  Qualche settimana fa, il Ministero  assegna 6 classi prime, aumentando  quindi di una classe le attuali 5  prime. Bene, diciamo noi. Poi arriva  la “tabella organici”: abbiamo  lo stesso numero di insegnanti  dell’anno scorso più 7 ore per coprire  l’orario della nuova prima  istituita. In più, anzi in meno,  l’unico segno di operazione che  questo ministro conosce, non abbiamo  più l’insegnante specialista  di inglese.  Il problema è questo: in sei  classi prime a tempo pieno dovrebbero  esserci 12 maestri. Il ministero  ci dà 10 maestri e 1/3 di  maestro (7 ore a settimana è un  po’ meno di un terzo dell’orario  settimanale di didattica). Come  faranno i bambini di quelle classi  a stare a scuola per 8 ore, a lavorare  in gruppo, a uscire dalla scuola  per fare visite, gite, campi scuola,  a usare i laboratori, a ricevere una  didattica individualizzata?  Comefaranno i maestri a coprire  l’orario di tutte le classi prime e  a insegnare inglese nelle classi dovenon  ci sono insegnanti preparati?  Siamo maestri di scuola primaria,  abituati a operare in modo  concreto per risolvere i problemi  di matematica. Negli ultimi due  giorni giriamo per i corridoi con i  cubetti di legno, gli abachi, le tabelle,  ma non riusciamo a risolvere  nulla. Allineando tanti cubetti  siamo riusciti a capire che in una  classe prima, dove abbiamo il terzo  di maestra (ci inquieta non poco  pensare al pezzo di maestra  che entra in classe... Speriamo sia  il pezzo comprendente la testa...)  per permettere di effettuare il  tempo pieno richiesto dalle famiglie,  dovrebbero alternarsi altri  16 insegnanti.16+1=17 maestri  diversi in una prima elementare.  Non può essere. Dobbiamo esserci  sbagliati noi, oppure il problema  è impostato male dall’inizio.  Aumentando le classi dovrebbero  aumentare i maestri per insegnarci.  Signora Ministro, è l’operazione  che è sbagliata. Dall’inizio. Ci  vuole il più, dicono i bambini, non  il meno. Ci vuole più scuola in Italia,  non meno.  

 

 

 

 

 

 

 

 


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