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Caos scuola nel Savonese, i supplenti non si trovano

Elementari e medie alle prese con le lezioni scoperte. La protesta dei sindacati: il peggior inizio degli ultimi vent’anni

22/11/2016
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La Stampa

silvia campese

savona

Se il puzzle delle cattedre scoperte, quasi un centinaio, è stato completato a fatica, a metà novembre, con due mesi di ritardo rispetto all’avvio dell’anno scolastico, in arrivo un nuovo allarme. Mancano i supplenti. A metterlo in evidenza sono le prime influenze: quelle malattie della durata massima di una decina di giorni, due settimane. Ed è qui che sta esplodendo il problema. La Buona Scuola resta generica, con una sorta di invito a chiamare supplenti esterni dopo i 10 giorni e ad usufruire, prima, dei docenti di potenziamento. La cosa, però, si complica e il risultato, per ora, è sempre lo stesso: ricorrere a smistare i bambini nelle altre classi, mentre, per le superiori, uscite anticipate e ingressi posticipati. Con rallentamento dei programmi da svolgere e con un surplus di studenti per classe. 

«Si tratta di un “déjà vu” – commenta Mario Lugaro, Flc Cgil-. Mancano i supplenti o, comunque, non accettano gli incarichi brevi perché impegnati altrove. Mettiamo che un docente abbia ottenuto uno spezzone di ore di supplenza in una scuola di Savona. Se viene chiamato per una settimana o quindici giorni nell’entroterra deve mettere in conto le spese di spostamento e deve far combaciare gli orari. Nella maggior parte dei casi preferisce rinunciare». Alle elementari XXV Aprile, ad esempio, una classe, la cui maestra, malata, sarà assente per una quindicina di giorni, sono andate buche per tre volte le chiamate dei supplenti. «Non sempre, poi, i docenti dell’organico potenziato sono disponibili per svolgere le coperture dell’ultimo minuto – continua Lugaro-. Qualcuno, soprattutto quelli provenienti dal sud, hanno rinunciato. Altri sono già impegnati a sostituire qualche altro collega».«Non ci stuferemo di ripetere che questo è l’avvio di anno scolastico peggiore degli ultimi vent’anni – ribadisce Gianni Garino, Cisl scuola-. A rimetterci sono gli studenti, mentre i docenti e i presidi si trovano a dover risolvere problematiche che nulla hanno a che fare con la didattica». La ricerca dei supplenti finisce, così, con chiamate tra chi si è messo a disposizione, pur non essendo nelle graduatorie di istituto. Al punto da invitare i diplomati all’istituto Magistrale, sino all’anno scolastico 2001-02, o i laurendi in Scienze della Formazione a inviare i propri curricola agli istituti e rivolgersi ai sindacati, per dare la propria disponibilità alle sostituzioni. 


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