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Campagna contro malattia e legge 104, preludio a nuovi tagli? Renzi come Brunetta

Probabilmente sì, la campagna che in questi giorni ha visto oggetto di attacchi le malattie dei dipendenti pubblici e la Legge 104, nasconde la volontà di nuovi tagli

20/01/2015
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OrizzonteScuola

Anselmo Penna

Probabilmente sì, la campagna che in questi giorni ha visto oggetto di attacchi le malattie dei dipendenti pubblici e la Legge 104, nasconde la volontà di nuovi tagli.

Il tutto è partito con la vicenda dei vigili urbani romani che in massa si sono assentati per il giorno di  Capodanno. Pare che su 767 vigili risultati assenti la notte del 31 dicembre alla fine solo una trentina di questi sarà chiamato a rispondere davanti alla commissione disciplinare. 

Non è mancato, da parte del Premier, il riferimento alla necessità di rivedere la materia, con la proposta da parte governativa di assegnare all'Inps la gestione.

Ma è davvero un problema? La realtà è che i risparmi che dovevano giungere dalla riforma Brunetta  non  ci sono stati, quindi è necessario cambiare direzione.

Se si guardano i numeri, non c'è una sostanziale differenza tra settore privato e pubblico relativamente alle assenze, anzi. Per quanto riguarda i giorni medi si parla di 18,3 giorni di assenza per il privato, mentre per i dipendenti pubblici di 17,1, dati del 2013.

Non c'è un allarmismo, se non mediatico e magari creato ad hoc, che giustifichi un intervento nel settore, a meno che non si vogliano perseguire altri biettivi che non la "lotta ai furbetti".

Stesso discorso per la Legge 104. In questi giorni abbiamo visto membri del Governo tuonare contro i cosiddetti "furbetti", coloro che usufruiscono della Legge 104 per ottenere soltanto dei privilegi. Il caso di Menfi, dove il 70% del personale ne usufruisce, è diventato emblematico. Ancora una volta una notizia di cronaca che diventa perno per dichiarazioni di interventi normativi.

I permessi 104, sono davvero un problema? Secondo i dati dell'Inps (2013) i lavoratori pubblici si assentano “per malattia” in media 10 giorni l’anno. Si evince, dal calcolo complessivo di 17 giorni di assenze, che (tolti i 10 giorni legati strettamente alla malattia) restano circa 7 giorni l'anno utilizzati per altri motivi, tra cui le assenze legate alla Legge 104.

Non si tratta certo di numeri da capogiro e che sicuramente non cozzano in modo così evidente, come si vorrebbe far credere, con il settore privato.

Interventi nel settore malattie, permessi e ferie, in realtà, sono già pianificati e se ne vedono tracce ad esempio nelle linee guida "La Buona Scuola". Sarà il Decreto Madia sulla riforma della Pubblica Amministrazione, probabilmente, terreno di scontro, forse parziale.

Di certo è che se non ci troviamo davanti ai toni dell'ex Ministro Brunetta, spesso offensivi verso il settore, siamo davanti ad una campagna mediatica ben cavalcata (ammantata da tesi moraleggianti) che risponde ad una sola parola d'ordine, tagliare. Tutto dipenderà da quanto si riuscirà a salvare.


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