Assunzioni pre-elettorali, e pagava la Regione Sicilia
La Corte dei Conti condanna l'ex assessore Centonino e altri quattro per danno erariale.
di Jolanda Bufalini
Il sistema funzionava così: in prossimità delle elezioni il politico di turno chiedeva un tot di assunzioni, in cambio garantiva all'ente di formazione professionale un surplus di finanziamento regionale. Nel 2008, per esempio, le assunzioni furono 3000. Fino a raggiungere una obesità patologica che ha - spiega Giusto Scozzaro, segretario FIc Cgil Sicilia - fatto saltare il banco: 265 milioni annui che pesavano sul bilancio della Regione Sicilia non erano più sostenibili. A farne le spese migliaia di lavoratori che sono stati la merce dello scambio elettorale e che, in Cig o sull'orlo del licenziamento, sono andati ad ingrossare le file del dramma sociale siciliano. A pagare, per ora, è uno degli ultimi assessori della giunta di Raffaele Lombardo, il professor Mario Centorrino (tecnico Pd). La Corte dei Conti lo ha condannato ieri insieme al dirigente generale Gesualdo Campo, al pagamento di 518 mila curo a testa per danno erariale. 74 mila euro ciascuno dovranno restituire tre altri funzionari: Maria Verde, Marcello Maisano e Caterina Fiorino. La Corte ha stabilito che la Regione, che aveva fatto un bando pubblico vinto dall'Anfe per tre corsi di formazione sulla base di un preventivo, non poteva erogare un surplus fuori budget, giustificato dalla necessità di pagare i contributi previdenziali, poiché «gli obblighi assistenziali» non spettano alla Amministrazione. Ora che la Corte dei conti si è svegliata, sembra non voler mollare e il sostituto procuratore Gianluca Albo ha già inviato dieci inviti a dedurre. Fra i destinatari dei provvedimenti sono quattro ex assessori al Lavoro: Santi Formica (per 386 mila euro), Carmelo Incardona (830 mila), Luigi Gentile (224 mila) e il governatore uscente Raffaele Lombardo, per ('interim alla formazione professionale fra il maggio e il giugno del 2009. C'è un risvolto paradossale della storia, perché proprio durante l'assessorato di Centorrino è arrivato in Sicilia Ludovico Albert, manager piemontese che non ha avuto vita facile ma che è riuscito, nel 2011, a far scivolare nell'ingranaggio ben oliato del sistema qualche granello di sabbia che lo ha inceppato. Il primo granello è stato il trasferimento della formazione dal bilancio regionale ai fondi europei, e - spiega Scozzaro - «le regole comunitarie sono più stringenti», il secondo è stato stabilire un parametro unico, mentre prima il costo dei corsi non era determinato dalle ore di lavoro ma dal numero dei dipendenti in carico all'ente. «È riuscito - è la valutazione del responsabile scuola della Cgil isolana - in una operazione difficile di trasparenza che altri non erano riusciti a fare. Ora Albert, come gli altri consulenti esterni della Regione, è, per il nuovo presidente della Regione, da mandare a casa. La difficoltà di riformare l'elefante della Formazione in Sicilia si vede anche nella vicenda Cefop, un ente con 970 dipendenti. Era sull'orlo del fallimento ed è stato commissariato, i commissari hanno definito in 350 gli esuberi. Ma ora che si potrebbero salvare 620 posti di lavoro la Regione, con i suoi meccanismi farraginosi, non riesce a trovare i soldi: «Un fallimento - dice Scozzaro - della Regione Sicilia nel governare i processi che mette in moto».