Al nuovo ministro
di Marco Guastavigna
Pareggio di bilancio in Costituzione, spending review, agende-vaticinio e varie altre forme di aggressione allo Stato sociale e alla sovranità popolare mi indurrebbero al pessimismo, ma la volontà mi spinge ad augurarmi che il prossimo ministro dell'istruzione voglia davvero e per una volta tutelare l'interesse generale, anche per quanto riguarda la più o meno fantomatica "scuola digitale".
Discontinuità: di questo c’è bisogno. Non solo e non tanto rispetto all’operato di Francesco Profumo, le cui ultime trovate -dematerializzazione degli Esami di Stato, libri digitali, registro elettronico- si sono tutte rivelate alla prova dei fatti soltanto autoesaltazione (per altro ben accetta dalla stragrande maggioranza dei media), priva di effetti reali, quanto nei confronti di scelte istituzionali e atteggiamenti culturali che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio, a cominciare da Lombardi (ministro dell’istruzione del governo Dini) e dalla sua direttiva su Multilab, per proseguire con tutti i successori, quale che fosse l’orientamento politico dichiarato.
E quindi vediamo: