FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3909299
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » «AAA, poveri ma intelligenti cercansi» La gaffe degli ex studenti di Yale

«AAA, poveri ma intelligenti cercansi» La gaffe degli ex studenti di Yale

La rivista bimestrale dell’università d’élite fa autogol con una copertina inconsapevolmente snob e classista. Polemiche

06/02/2014
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Orsola Riva

Un uomo, un signore elegante in abito da ufficio, sta in cima a una scala vicino a un albero. Potrebbe cogliere i frutti che stanno a portata di mano, ma no: lui non si accontenta. Vuole quelli che stanno più in alto e si solleva sulla punta dei piedi per riuscire ad afferrarli. Chi è il misterioso gentleman? Che frutti sono quelli ai quali agogna ? Ma soprattutto: dove siamo?

La rivista «incriminata»La rivista «incriminata»IN COPERTINA - Siamo sulla copertina dela rivista bimestrale degli ex studenti di Yale, con Harvard e Princeton una delle otto università della prestigiosa ed esclusiva Ivy League americana, ottava università del mondo secondo l’ultima classifica Qs, alma mater di cinque presidenti degli Stati Uniti, 19 giudici della Corte suprema, 51 premi Nobel. E chi è allora quel signore in bilico sulla scala che cerca di afferrare i frutti in cima all’albero? E’ l’università di Yale stessa che, come spiegato nel sommario, «è a caccia di studenti brillanti che vengano da famiglie povere»: frutti, par di capire, succosi ma difficili da raggiungere . Certo, con rette da 44.000 dollari l’anno, la caccia allo studente povero non dev’essere facile. Si rischia di cadere dalla scala e spiegazzarsi il vestito! Fatta con le migliori intenzioni, la copertina del magazine è stata sommersa su Internet da una bordata di fischi e sfottò. Del resto, si sa: di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno…

Il presidente George W. Bush a Yale, dove si laureò in Storia nel 1968Il presidente George W. Bush a Yale, dove si laureò in Storia nel 1968POVERI DI SPIRITO - Più del genuino e inconsapevole snobismo della copertina (loro, i giovani poveri ma intelligenti, fuori, noi, la ex gioventù dorata di Yale, dentro; loro come frutti da cogliere: diamanti grezzi che la fabbrica delle élite non deve farsi sfuggire perché possono diventare proprio come noi…), quello che colpisce è l’ingenuità del messaggio, il fatto che a nessuno dei redattori non più giovanissimi della rivista sia venuto in mente che potesse essere per così dire frainteso (o compreso fin troppo bene).

IVY LEAGUE, IERI E OGGI - Eppure, dai tempi in cui le università dell’Ivy League sono nate come sistema di perpetuazione della casta wasp (bianca, anglosassone e protestante), molte cose sono cambiate. E tutte le università, Yale inclusa, ammettono una quota consistente di ragazzi «meno fortunati» ai quali vengono garantiti prestiti d’onore , rette agevolate, sconti ed esenzioni. Ma la vita del campus, per loro, non è sempre un paradiso. La parte migliore dell’articolo «incriminato» è proprio quella in cui si racconta cosa vuol dire essere uno studente povero a Yale: le scuse che questi ragazzi si devono inventare quando vengono invitati fuori a bere una birra ma non possono permetterselo; o quando non hanno voglia di spiegare perché no, non hanno comprato un biglietto aereo per tornare a casa per il Thanksgiving. Le cose sono cambiate, sì, ma resta uno zoccolo duro di «figli di papà» lontani anni luce dai loro compagni poveri, magari molto più brillanti di loro.

Il logo della Skull and bones SocietyIl logo della Skull and bones SocietyIL TESCHIO, LE OSSA E GEORGE W. BUSH - Per capire le contraddizioni di Yale oggi, bisogna aver presente il suo recente passato. Si pensi al famigerato «numerus clausus» in vigore fin dagli anni Venti per porre un tetto alle «infiltrazioni» di studenti ebrei nelle università di élite, che Yale ha eliminato solo nel 1970. Si pensi al penultimo presidente degli Stati Uniti. George W. Bush era un membro della Skull and Bones, celeberrima «società segreta» di Yale su cui negli anni sono fiorite curiose teorie del complotto ma che, a dispetto del simbolo piratesco (un teschio con sotto due ossa incrociate), era ed è sostanzialmente il club più esclusivo dell’università, che accoglie solo la «crème de la crème» di Yale. Gli affiliati sono quasi tutti giovani poco avvezzi a confrontarsi con il resto del mondo, che hanno seguito un percorso blindato di studi, frequentando sempre e solo scuole private costosissime - queste sì ancora oggi sigillate per chi non può permettersi rette da capogiro - fino a planare sull’erba morbida del campus di Yale in forza delle tradizioni di famiglia e magari anche di laute donazioni. Quando nel 1964 George W. Bush entrò nel club (come suo padre George Herbert Walker e suo nonno Prescott prima di lui) gli fu chiesto di scegliersi un soprannome come facevano tutti gli altri affiliati della società segreta. Sapete quale fu il suo? «Temporary», perché non gliene venne mai in mente uno di migliore. Trentasette anni dopo, Temporary è diventato presidente, il 43 esimo presidente degli Stati Uniti… 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL