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Repubblica-Palermo- Tagli alle supplenze, scuole in crisi

La Finanziaria riduce di 35 milioni di euro i fondi per l'istruzione in Sicilia. I capi d'istituto lanciano l'allarme Tagli alle supplenze, scuole in crisi Se manca la maestra, b...

27/11/2005
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la Repubblica

La Finanziaria riduce di 35 milioni di euro i fondi per l'istruzione in Sicilia. I capi d'istituto lanciano l'allarme
Tagli alle supplenze, scuole in crisi
Se manca la maestra, bambini sparsi nelle altre classi
Tripodi dell'Iti Volta "Costretti a mandare via in anticipo gli studenti"
SALVO INTRAVAIA


Tremonti taglia i fondi alle scuole siciliane, che da gennaio non potranno garantire le supplenze. La Finanziaria, passata nei giorni scorsi dal Senato alla Camera, conferma il taglio di 35 milioni di euro sul bilancio dell'Ufficio scolastico regionale. A pagare il prezzo più alto, come accade da alcuni anni, sono i precari. Il capitolo di spesa per le cosiddette "supplenze brevi" (quelle che vengono attivate, nelle scuole materne e elementari, per assenze del titolare di qualche giorno e, alla media e al superiore, per assenze di 15 o più giorni) sarà decurtato all'incirca di 22 milioni di euro. La prospettiva di bambini suddivisi tra le classi, ragazzini e studenti costretti a entrare in aula a metà mattinata o a uscire in anticipo per mancanza di insegnanti non è incoraggiante, ma è molto concreta.
E ancora. Se il budget per il 2006 non dovesse coprire tutte le necessità, sarebbero a rischio anche gli stipendi di docenti nominati nel 2005 (tra settembre e dicembre) per tutto l'anno, come quelli che sostituiscono maestre e professoresse in maternità. "La prospettiva ci preoccupa - dice Salvatore Ferraro, direttore della elementare di Pallavicino - ma c'è poco da fare: se si assenta un insegnante, bisogna nominare il supplente. Finora i fondi richiesti alla direzione scolastica regionale per le supplenze sono sempre arrivati. A meno che, da quest'anno, non ci venga detto di risparmiare. Bisogna capire come l'Ufficio scolastico regionale intende affrontare il problema".
Quali contromisure adotteranno i presidi? "Potremmo essere costretti - ipotizza Ferraro - a suddividere i bambini della materna nelle altre classi. E, nella scuola elementare, sostituire le colleghe assenti con le insegnanti che si occupano del recupero e del potenziamento dei bambini che mostrano lacune. Le contromisure si trovano, ma si va verso un servizio che si abbassa sempre più di qualità", insiste il direttore della elementare di Pallavicino.
Le ripercussioni alla media e al superiore dovrebbero essere attutite meglio. "Se però da un lato i diritti dei docenti vengono allargati (malattia, permessi per motivi di studio) e parallelamente si stringe la cinghia sul versante delle risorse economiche, non saremo più in grado di assicurare il diritto allo studio, anzi ci vedremo costretti a licenziare le classi", avverte Roberto Tripodi, preside del tecnico industriale Volta.
Intanto si fanno i conti con il decreto tagliaspese, approvato grazie al voto di fiducia e che ha già dato una sforbiciata a diversi capitoli del bilancio 2005. A farne le spese anche le Consulte provinciali degli studenti, che vedono assottigliarsi le risorse da 90 a 61 mila euro, e i fondi per l'ampliamento dell'offerta formativa: progetti e attività pomeridiane. "Da una parte si porta avanti il federalismo - commenta Enza Albini, della Cgil regionale - dall'altra si tagliano i fondi per l'autonomia scolastica. In questo modo la condizione di emarginazione in cui si trova la scuola siciliana è destinata a crescere".
Si parlerà delle condizioni dei supplenti mercoledì prossimo (al Don Orione di via Pacinotti) nel corso dell'assemblea cittadina organizzata dalla Gilda degli insegnanti, che illustrerà il "Libro bianco sul precariato". Contiene una raccolta di dati sul fenomeno dei docenti precari in Italia e il testo di una proposta di legge per l'assunzione di oltre 150 mila professori su tutti i posti vacanti e disponibili.
Se manca la maestra, bambini sparsi nelle altre classi
Tripodi dell'Iti Volta "Costretti a mandare via in anticipo gli studenti"
SALVO INTRAVAIA


Tremonti taglia i fondi alle scuole siciliane, che da gennaio non potranno garantire le supplenze. La Finanziaria, passata nei giorni scorsi dal Senato alla Camera, conferma il taglio di 35 milioni di euro sul bilancio dell'Ufficio scolastico regionale. A pagare il prezzo più alto, come accade da alcuni anni, sono i precari. Il capitolo di spesa per le cosiddette "supplenze brevi" (quelle che vengono attivate, nelle scuole materne e elementari, per assenze del titolare di qualche giorno e, alla media e al superiore, per assenze di 15 o più giorni) sarà decurtato all'incirca di 22 milioni di euro. La prospettiva di bambini suddivisi tra le classi, ragazzini e studenti costretti a entrare in aula a metà mattinata o a uscire in anticipo per mancanza di insegnanti non è incoraggiante, ma è molto concreta.
E ancora. Se il budget per il 2006 non dovesse coprire tutte le necessità, sarebbero a rischio anche gli stipendi di docenti nominati nel 2005 (tra settembre e dicembre) per tutto l'anno, come quelli che sostituiscono maestre e professoresse in maternità. "La prospettiva ci preoccupa - dice Salvatore Ferraro, direttore della elementare di Pallavicino - ma c'è poco da fare: se si assenta un insegnante, bisogna nominare il supplente. Finora i fondi richiesti alla direzione scolastica regionale per le supplenze sono sempre arrivati. A meno che, da quest'anno, non ci venga detto di risparmiare. Bisogna capire come l'Ufficio scolastico regionale intende affrontare il problema".
Quali contromisure adotteranno i presidi? "Potremmo essere costretti - ipotizza Ferraro - a suddividere i bambini della materna nelle altre classi. E, nella scuola elementare, sostituire le colleghe assenti con le insegnanti che si occupano del recupero e del potenziamento dei bambini che mostrano lacune. Le contromisure si trovano, ma si va verso un servizio che si abbassa sempre più di qualità", insiste il direttore della elementare di Pallavicino.
Le ripercussioni alla media e al superiore dovrebbero essere attutite meglio. "Se però da un lato i diritti dei docenti vengono allargati (malattia, permessi per motivi di studio) e parallelamente si stringe la cinghia sul versante delle risorse economiche, non saremo più in grado di assicurare il diritto allo studio, anzi ci vedremo costretti a licenziare le classi", avverte Roberto Tripodi, preside del tecnico industriale Volta.
Intanto si fanno i conti con il decreto tagliaspese, approvato grazie al voto di fiducia e che ha già dato una sforbiciata a diversi capitoli del bilancio 2005. A farne le spese anche le Consulte provinciali degli studenti, che vedono assottigliarsi le risorse da 90 a 61 mila euro, e i fondi per l'ampliamento dell'offerta formativa: progetti e attività pomeridiane. "Da una parte si porta avanti il federalismo - commenta Enza Albini, della Cgil regionale - dall'altra si tagliano i fondi per l'autonomia scolastica. In questo modo la condizione di emarginazione in cui si trova la scuola siciliana è destinata a crescere".
Si parlerà delle condizioni dei supplenti mercoledì prossimo (al Don Orione di via Pacinotti) nel corso dell'assemblea cittadina organizzata dalla Gilda degli insegnanti, che illustrerà il "Libro bianco sul precariato". Contiene una raccolta di dati sul fenomeno dei docenti precari in Italia e il testo di una proposta di legge per l'assunzione di oltre 150 mila professori su tutti i posti vacanti e disponibili.


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