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Repubblica - Napoli - 'autunno caos della scuola-Tagli in Campania per 7mila prof, siamo pronti allo sciopero

Docenti in rivolta per la Finanziaria, nella regione saranno colpiti anche lavoro, industria, terme, turismo L'autunno caos della scuola "Tagli in Campania per 7mila prof, siamo pron...

26/09/2002
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la Repubblica

Docenti in rivolta per la Finanziaria, nella regione saranno colpiti anche lavoro, industria, terme, turismo
L'autunno caos della scuola
"Tagli in Campania per 7mila prof, siamo pronti allo sciopero"


SCuola caos. La scure della Finanziaria taglia settemila posti di lavoro nella scuola in Campania, ed è rivolta. In cantiere una stretta senza precedenti per gli insegnanti. Se la bozza della nuova legge che riorganizza i conti dello Stato fosse confermata, ci sarebbero automaticamente settemila docenti in meno nella nostra regione. In buona parte concentrati nella scuola elementare. Un taglio annunciato che sta già mobilitando gli insegnanti, compreso quelli meno sindacalizzati. La Cgil chiama tutti a raccolta per lo sciopero del 18 ottobre, e la stessa data è stata scelta anche dai sindacati di base Cobas, Unicobas, e Cub Scuola, mentre Gilda ha fissato la protesta per il 14 ottobre e la Cisl attende il direttivo nazionale per definire la data. Il clima tra gli insegnanti è rovente. Già a luglio scorso il ministero ha dato lo stop alle immissioni in ruolo per 8mila professori vincitori di concorso. Tagli anche sul fronte degli insegnanti di sostegno
Venti di rivolta in Campania contro l'introduzione del "maestro prevalente" e il ridimensionamento della struttura pubblica
Scuola, la Finanziaria taglia 7mila prof
Sindacati uniti contro la Moratti: "A ottobre tutti in piazza"
Già deciso lo sciopero. "Discriminazioni anche contro bidelli e docenti di sostegno"
Sono 70mila gli insegnanti senza cattedra in Italia, il 10% nella regione
BIANCA DE FAZIO


"LA Finanziaria non si tocca" ribadisce il presidente del Consiglio. Compresi gli articoli che abbassano la mannaia sulla scuola pubblica. E sono tanti. Dolorosissimi al punto da mettere in cantiere tagli per 7 mila insegnanti nella sola Campania. In buona parte concentrati nella scuola elementare. Settemila docenti in meno nella nostra regione e 70 mila in meno in tutta Italia. Un taglio che mina le fondamenta della scuola. E che mobilita persino i prof meno sindacalizzati, pronti ad incrociare le braccia. E se la Cgil chiama tutti allo sciopero del 18 ottobre, la stessa data l'hanno scelta i sindacati di base Cobas, Unicobas e Cub scuola, mentre la Gilda ha proclamato la protesta per il 14 ottobre e la Cisl attende il direttivo nazionale per definire la data. Persino lo Snals, che l'altro giorno ha portato avanti "un tentativo di conciliazione" s'è detto deluso dalla Moratti ed ha annunciato lo sciopero, dopo aver già proclamato, nei giorni scorsi, lo stato di agitazione.
La scuola va, insomma, verso lo sciopero generale in vista di una Finanziaria più che minacciosa. E lo fa sapendo che i tagli previsti per il prossimo anno si sommano ai disagi che già vivono docenti e scolari. Prendiamo il numero degli insegnanti. A luglio il Ministero diede lo stop alle immissioni in ruolo per 8 mila professori vincitori di un concorso che risale ormai a 3 anni fa. Insegnanti che per merito e per diritto dovrebbero essere in cattedra e che sono invece a casa. Attendono un contratto che non si sa se e quando verrà, mentre il Governo si prepara a tagliare le ali di altri 7 mila maestri nella sola Campania. Come? Aumentando per legge il numero degli alunni in ogni classe e cancellando d'un botto la presenza di più insegnanti in una stessa classe di scuola elementare. Non è il ritorno al maestro unico, ma quasi, visto che la Finanziaria prevede il maestro prevalente coadiuvato appena da un insegnante di inglese o da quelli necessari a sostenere il tempo prolungato.
Tagli brutali anche sul fronte degli insegnanti di sostegno. La già contestata norma che ne prevede uno ogni 138 studenti (come se l'handicap si potesse misurare in base al numero di iscritti in una scuola) viene rimpiazzata da una proporzione ancor più penalizzante: un docente di sostegno ogni 145 alunni. Altri prof mandati a spasso. Altri alunni costretti ad arrangiarsi. Altre famiglie abbandonate alla disperazione di un figlio handicappato di cui la scuola non riesce a prendersi cura. Non basta. Finiscono in strada anche i bidelli. Uno su 5, il 20% dell'organico, laddove già ora nelle scuole si conta non più di un bidello a corridoio (talvolta a piano).
Un quadro che fa sostenere all'assessore comunale all'Educazione, Raffaele Porta: "La logica aritmetica se la può permettere Tremonti, non il ministro della Pubblica istruzione. Risparmiare sulla scuola significa non risparmiare. Se tagli i maestri, fai crollare il numero dei messaggi positivi per i bambini. Se limiti gli insegnanti di sostegno dici all'handicappato "tu sei diverso", e dai il benservito ai tentativi di integrazione. Se aumenti il numero degli studenti per classe moltiplichi i disagi e non ti accorgi che ci sono aule dove in 26 si entra solo restando tutti in piedi. Siamo esclusivamente in presenza di un ridimensionamento della scuola pubblica, senza tener conto delle conseguenze in un settore già in cattiva salute".


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