Repubblica-Bari-In aula con il cappotto

termosifoni sono fuori uso al Saverio Lioce, Don Orione, San Michele e al distretto Cep 1: impianti obsoleti
In aula con il cappotto
Tre materne e due elementari senza riscaldamento
Disagi anche a Barletta e Molfetta: si fa ricorso alle stufe elettriche che però consumano molto
L'assessore Martino: "Si tratta di problemi legati alle strutture degli edifici"
MICAELA ABBINANTE

Tre scuole materne e due elementari a Bari. Licei e istituti professionali in tutta la provincia. Nelle scuole baresi fa freddo: gli impianti di riscaldamento non funzionano o fanno le bizze, e per questo ragazzi e soprattutto bambini sono costretti ad andare in classe con il cappotto. La situazione più grave è proprio nelle scuole comunali di Bari dove, a causa delle strutture obsolete, con troppa frequenza i termosifoni si rompono. E fuori uso il riscaldamento al distretto scolastico del Cep1. Stessa situazione alle materne Saverio Lioce, San Michele e Don Orione. "Il riscaldamento è in gestione a una società privata - spiega l'assessore alla Pubblica istruzione, Pasquale Martino - che sia noi che le dirigenti delle scuole subissiamo di telefonate. Effettivamente esiste un problema che noi stiamo cercando di arginare. Nella maggior parte dei casi si tratta però di carenze strutturali degli edifici che rendono difficile interventi seri". Martino fa riferimento per esempio alla situazione della San Giovanni Bosco dove l'impianto di riscaldamento c'è, ma è assolutamente insufficiente. "Stiamo pensando a un potenziamento degli impianti dei termosifoni" dice Martino, "ma c'è bisogno di tempo. E le aule sono fredde".
Periodicamente spuntano così nelle classi le stufe elettriche: sono necessarie, ma molto pericolose per le casse comunali e soprattutto per docenti e ragazzi. Gli incidenti sono dietro l'angolo. L'emergenza freddo non riguarda soltanto scuole di infanzia ed elementari. La stessa situazione si registra con frequenza anche negli istituti superiori: ieri per esempio negli uffici della Provincia sono arrivate le nuove lamentele dell'istituto professionale Garrone di Barletta e del Polivalente di Molfetta. Anche in questi casi, spiegano i dirigenti, i disservizi sono dovuti "a impianti obsoleti" anche se non vogliono parlare di un problema diffuso: "Si tratta di singoli casi" spiega Mario Anastasia, dirigente dell'edilizia scolastica. I sindacati non sono d'accordo.
Lena Gissi rappresentante scuola della Cisl spiega che "quello del riscaldamento è un problema che noi denunciamo da anni e viene affrontato sempre come emergenziale: si cercano di tappare i buchi ma non si pensa a stilare un piano che possa risolverlo definitivamente". Per questo la Cisl chiede all'assessore Martino di "istituire al più presto, come già fatto dalla Provincia, un osservatorio che coordini e dunque tenga sotto controllo tutti i problemi delle scuole della città. Soltanto avendo una mappa precisa delle esigenze e quindi dei disagi si può intervenire nei tempi e nei modi giusti".
Quello del riscaldamento, secondo i sindacati, è uno dei tanti problemi che avvolge l'edilizia scolastica. In questi giorni il comune si trova ad affrontare il boom delle richieste delle scuole d'infanzia: la maggior parte di queste rimarranno però inevase, i posti sono troppo pochi. Lo stesso allarme è arrivato dai presidi delle superiori baresi, subissati di preiscrizioni ma con le aule troppo strette. "In provincia, realtà come Barletta o Altamura hanno una grossa difficoltà edilizia" dice la Gissi. "Ad Andria c'è un istituto superiore che convive con l'amianto" denuncia invece Mimmo Mileo della Cgil.