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Messaggero Veneto-Censura sulla storia

PROTESTA Censura sulla storia Il centro-destra rottama le libertà costituzionali. La risoluzione approvata dai deputati di maggioranza nella commissione cultura impegna infatti "il governo ...

23/12/2002
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MessaggeroVeneto

PROTESTA
Censura sulla storia

Il centro-destra rottama le libertà costituzionali. La risoluzione approvata dai deputati di maggioranza nella commissione cultura impegna infatti "il governo ad attivarsi per far sì che nelle scuole di ogni ordine e grado l'insegnamento della storia, in particolare quella contemporanea, si svolga secondo criteri oggettivi, rispettosi della verità storica e della personalità dei docenti attraverso l'utilizzo di testi di assoluto rigore scientifico che tengano conto, in modo obiettivo, di tutte le correnti culturali e di pensiero, per un confronto democratico e liberale che assicuri un corretto approfondimento del passato, in special modo di quello più recente". Tradotto: il ministero deve censurare l'uso dei cosiddetti 'libri di testo faziosi', in barba all'articolo 33 della carta costituzionale, secondo cui "l'arte e la scienza sono liberi e libero ne è l'insegnamento". Essendoci di mezzo la Costituzione '#8211; che, almeno sulla carta, resta tuttora in vigore '#8211; l'iniziativa del centro-destra ha insomma il valore della pura demagogia: resta infatti da capire in che modo il ministero potrà adempiere alla risoluzione senza incorrere in una palese violazione della carta costitutiva. Sennonché, è il fatto stesso che sia stata votata questa esortazione alla sovversione dei princìpi costituzionali a indicare il tenore dell'attacco ai 'rapporti etico-sociali' sanciti dal titolo III della Costituzione e dello spregio che ne hanno i deputati della maggioranza.
L'Unione intercomunale Ds e la Sezione Anpi di Palazzolo dello Stella, condividendo le prese di posizione del Comitato nazionale dell'Anpi, esprimono le più gravi preoccupazioni ed elevano la più forte protesta per la risoluzione votata alla Camera dalla maggioranza parlamentare con la quale si impegna il governo a istituire tale organismo di controllo, vale a dire in sostanza di censura, sui testi scolastici di storia.
Si tratterebbe di un'aberrazione che intere generazioni di italiani hanno conosciuto nei momenti più bui della nostra storia, il cui superamento ha comportato immani sacrifici.
Questo provvedimento si muove lungo una linea di soppressione della fondamentale libertà di insegnamento che costituisce un insopprimibile requisito della cultura democratica e tende ad affermare un pensiero unico che appartiene alla memoria dei regimi autoritari e totalitari.
L'Anpi invita la società civile in tutte le sue componenti e i docenti a reagire e a contrastare con decisione una linea di tendenza il cui sbocco non potrebbe che essere lo stravolgimento delle istituzioni e delle prassi democratiche garantite al popolo italiano dalla Costituzione della Repubblica italiana nata dalla Resistenza.
Il presidente E. Tartaro
per l'Anpi Palazzolo
Lorenzo Fabbro
per il direttivo Ds


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