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Mess.Veneto-Insegnanti costretti a comprare persino i prodotti per la pulizia

Insegnanti costretti a comprare persino i prodotti per la pulizia Siamo due collaboratrici scolastiche che prestano servizio da quindici anni in una scuola dell'infanzia del c...

03/12/2005
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MessaggeroVeneto

Insegnanti costretti a comprare persino i prodotti per la pulizia
Siamo due collaboratrici scolastiche che prestano servizio da quindici anni in una scuola dell'infanzia del comune di Udine e con grande amarezza vogliamo esprimere come la scuola negli ultimi anni, ma soprattutto ora, stia perdendo parte del suo essere dignitoso e decoroso in quanto è inammissibile che le sue carenze stiano diventando dei vortici.
Già da qualche anno i genitori si trovano costretti a doversi finanziare cancelleria e parte di attività, ma sarebbe ancora più spaventoso se dovessero provvedere anche all'acquisto del materiale di pulizia per garantire ai propri figli un ambiente pulito. Sì, proprio così. Sembra assurdo, ma anche la fornitura dei prodotti di pulizia è precaria e proprio in questi giorni ne abbiamo avuto la sconfortante prova: in attesa del materiale ordinato, ormai in ritardo, noi collaboratrici scolastiche in coscienza abbiamo provveduto personalmente all'acquisto dell'essenziale mancante, come il sapone per le mani, stracci, sacchi per l'immondizia e guanti, ma la delusione più grande è stata quando alla consegna dell'ordine ci siamo viste recapitare meno della metà del materiale richiesto di cui mancante soprattutto parte di quello da noi comprato. Visto e considerato che come dipendenti statali già ci sentiamo umiliate dal governo per la lunga attesa del rinnovo contrattuale 2004/05 e considerato che il nostro stipendio a malapena ci permette di arrivare a fine mese e spesso neanche quello, ora troviamo assai vergognoso che lo Stato ci costringa a lavorare in questo modo mettendoci in condizione, come già detto, di acquistare personalmente qualche prodotto per potere garantire il minimo servizio igienico al fine anche di evitare situazioni imbarazzanti con i genitori in quanto siamo noi a mostrare la faccia. Tutto questo non si ripeterà mai più, a discapito purtroppo dell'utenza, perché da adesso lavoreremmo con quello che avremo a disposizione in quanto ci sentiamo mortificate da una situazione simile. Detto questo si spera che lo Stato al più presto riesca a ripristinare gli standard minimi per poter mantenere l'igiene negli istituti pubblici a meno che queste carenze non siano parte di una manovra per favorire l'esodo dell'utenza negli istituti privati, dove paradossalmente il governo passa anche dei contributi.
Laura Dell'Elmo


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