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Mess.Veneto-Destino ancora incerto per centinaia di precari dell'area pordenonese

Pagina 4 - Pordenone La protesta del comitato dei supplenti Destino ancora incerto per centinaia di precari dell'area pordenonese "La riforma Moratti nelle superi...

06/01/2005
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MessaggeroVeneto

Pagina 4 - Pordenone
La protesta del comitato dei supplenti
Destino ancora incerto per centinaia di precari dell'area pordenonese
"La riforma Moratti nelle superiori cancellerà la classe di insegnamento italiano e storia, assorbita da quella di italiano e latino. Noi precari da 20 anni e privi dell'abilitazione nella lingua dei Cesari, che fine faremo?". Se lo chiede Caterina Treglia a nome di centinaia di precari provinciali dal destino professionale molto, troppo incerto. Nel teorema Bertagna-Moratti vanno a sparire le cattedre di diritto-economia, saranno sovrapposte quelle di fisica e chimica, cancellato l'insegnamento di italiano e storia. Una rivoluzione.
Assi pigliatutto le cattedre di filosofia (assorbiranno la storia) e, appunto, latino (assorbe l'italiano) che inflazioneranno tutti gli indirizzi liceali, dal tecnologico (il futuro del "Kennedy") all'economico (vedi il "Mattiussi"). Se nelle medie inferiori gli insegnanti di educazione tecnica e musicale vivono il calvario dell'estinzione lenta, non va meglio la prospettiva 2006 nel settore elementare, dove il taglio in organico programmato dalla Finanziaria 2005 trancia di netto 91 posti di esperto di lingua straniera in un biennio, finora in larga misura coperti da supplenti annuali.
"Un dramma collettivo, la riforma - è l'amarezza del Comitato precari di Pordenone -. Tanti di noi hanno accumulato punti in alcune materie che saranno cancellate e dovranno ripiegare su altri insegnamenti che li riportano indietro nelle graduatorie. Il ruolo diventa sempre più un miraggio".
Consiglio spassionato: abilitarsi in fretta (i corsi dovrebbero partire a fine gennaio-inizi febbraio nelle università friulane, oppure programmare l'iscrizione alle Ssis) in discipline di ferro, immuni al riordino dei cicli. Poco consola l'esodo pensionistico previsto nel 2007, perché la campagna assunzioni parte con le ruote sgonfie e il piano pluriennale latita. Il sindacato Cgil medita la controffensiva e chiama a raduno il popolo della scuola.
"Assemblee e iniziative nelle scuole da gennaio, soprattutto nei professionali, tecnici, agrari e per geometri che sono più interessati all'effetto riforma - annunciano i cigiellini Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese -. Istituti in cui spariranno i laboratori e approderà il latino: uno scoglio per le iscrizioni e anche il tracollo dei posti degli insegnanti tecnico pratici e assistenti. Consigliamo che prima di votare qualsiasi proposta sperimentale di riforma, i collegi docenti chiedano garanzie precise su organici e modifica delle classi di concorso: potrebbe scaturire la sovrannumerarietà e, in questi tempi di crisi dura, è foriera anche di licenziamento".


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