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Mess.Veneto-Crisi, gite scolastiche a rischio

La difficoltà di molte famiglie riduce i tragitti dei viaggi di formazione dei figli Crisi, gite scolastiche a rischio Professori provinciali nel corpo-a-corpo con le gite? Sem...

09/01/2005
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MessaggeroVeneto

La difficoltà di molte famiglie riduce i tragitti dei viaggi di formazione dei figli
Crisi, gite scolastiche a rischio
Professori provinciali nel corpo-a-corpo con le gite? Sempre più rari gli insegnanti accompagnatori e nelle sale docenti delle secondarie le battute fanno avanspettacolo. "Non parlo inglese ma accompagno la classe a Londra...ho sempre desiderato vedere il Big-Ben. Partiamo all'avventura: gli studenti nella lingua se la cavano". "Chiederò al capo di istituto di portare mio figlio di 10 anni nella gita in cui sono accompagnatore. A un'occasionissima come fai a resistere?".
"A una certa ora, ragazzi al pub e i prof al museo, per dare ossigeno al "tour-de-force" della gita". "Offriamo un viaggio a prezzi scontati agli Ata in Costiera Amalfitana, che se lo meritano e prendono le ferie in occasione della gita".
Ciak, si gira: la fase di ingresso dei viaggi di istruzione 2005 è un "deja-vù" di qualche film di Sordi o Totò. Girandola paradossale di luoghi comuni sul professore delle superiori capogruppo all'estero? Peggio, è la "deregulation" che il sindacato Cgil bacchetta richiamando all'ordine le scuole provinciali sulla normativa dei viaggi di istruzione, settimane bianche "et similia". E vai con il turismo scolastico che scalda i motori da gennaio: un affare di 700 mila euro circa, in provincia.
Meta prediletta nelle superiori: Londra, per i pacchetti "low-cost" a 330 euro con l'offerta volo-hotel-5 giorni e 4 notti. Barcellona? Un desiderio impossibile a 400 euro.
"Si entra nel vivo delle gite scolastiche e occhio alle regole, per evitare tragedie - fa guerra alle debolezze istituzionali delle scolaresche in viaggio, il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese -. Soltanto i docenti di classe ed eventualmente i genitori degli alunni possono partecipare come accompagnatori al viaggio di istruzione, rispettando l'itinerario culturale previsto. Non possono partecipare, o se lo fanno assumono un forte rischio in prima persona i docenti e dirigenti, tutti gli estranei compresi i figli degli insegnanti. Nemmeno gli Ata possono partecipare ai viaggi: se capita un incidente, sono guai per tutti. Il turismo scolastico è un momento forte di integrazione, cultura e va vissuto seguendo le regole".
No al "clandestino" in gita scolastica, per evitare il peggio. Sì al piacere delle lezioni "open-space", attese come la manna dai 10 mila studenti delle superiori. Gita all'estero no-problem anche per gli studenti stranieri senza visto d'ingresso: gli immigrati che frequentano la scuola italiana possono partecipare al viaggio.
"Una vergogna il trattamento economico dei docenti accompagnatori - conclude l'arringa il cigiellino Dall'Agnese -, che fanno volontariato puro 24 ore su 24 in viaggio di istruzione a circa 550 vecchie lire orarie. Al tavolo del rinnovo contrattuale chiederemo una modifica del tariffario, per riconoscere il servizio extra".
Chiara Benotti


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