GdM-Calabria-LA CISL CONTRO IL DDL MORATTI

LA CISL CONTRO IL DDL MORATTI

Una riforma senza finanziamenti

Non piace alla Cisl la proposta di legge di riforma del sistema scolastico presentato dal ministro Letizia Moratti e approvato in prima lettura dal Senato. In un documento il segretario provinciale della Cisl-Scuola Luigi Di Finizio, critica il metodo seguito dal ministro dell'istruzione ed i contenuti della proposta di riforma. "Il testo licenziato '#8211; osserva Di Finizio '#8211; conferma quelle annunciate novità che sono un pesante condizionamento perchè la riforma consegua esiti positivi per una scuola rispondente alle esigenze di istruzione e formazione dei nostri giovani". Il segretario provinciale del sindacato di categoria dei docenti e dei dipendenti della scuola entra anche nel merito della proposta di legge criticandone alcuni aspetti: "L'anticipo nella scuola dell'infanzia e nelle elementari, impostato su barcollanti basi pedagogiche, ed un confuso quanto discutibile percorso dell'obbligo formativo, con l'introduzione di una precoce scelta di orientamento, rischiano di caratterizzare negativamente i futuri percorsi scolastici". Aggiunge Di Finizio: "Il disegno di legge, nonostante la fortissima opposizione sindacale-professionale e politico-sociale ha mantenuto la pratica per ora facoltativa, dell'anticipo dell'iscrizione e della canalizzazione al percorso di istruzione secondaria, ancora una volta senza un effettivo coinvolgimento della scuola reale, dell'utenza e del personale scolastico". Il segretario provinciale della Cisl-Scuola inoltre critica il ministro per il metodo seguito: "Continua a dire di essere aperta a tutti i suggerimenti e contributi che vengono dall'esterno: ma è un ministro che sente e non ascolta". Di Finizio ancora sottolinea la preoccupazione del sindacato per l'assenza di investimenti sulla scuola e sul personale:"L'annunciato '#8211; commenta '#8211; ed enfatizzato Piano programmatico di interventi finanziari per il necessario ed indispensabile sostegno alla riforma, finalizzato alla valorizzazione del personale docente ed Ata, la cui sede naturale non può essere quella negoziale, non ha trovato, a tutt'oggi, alcun riscontro nella Finanzaria 2003 ancora in discussione in Parlamento".
SONDAGGIO

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