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Appello a Marchionne «Tecnologia e diritti vadano di pari passo»

I sindacati dell’università, preoccupati per le relazioni non facili in Fca, si rivolgono all’Ad alla vigilia del suo arrivo.

16/03/2016
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Gazzetta di Modena

L'anno accademico dell'ateneo modenese domani sarà inaugurato con una lectio magistralis dell'Ad del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne. I sindacati per l’occasione non daranno vita a contestazioni in relazione alle polemiche che riguardano il futuro degli stabilimenti modenesi del Gruppo, a partire da Maserati, ma FLC CGIL, Cisl Università, Uil Rua, Confsal Federazione Snals Università di Modena e Reggio Emilia hanno diffuso ieri una nota in cui rivolgono un appello allo stesso Marchionne. I sindacati sottolineano l’importanza della collaborazione diretta fra industria e università ma al tempo stesso non nascondono la preoccupazione che deriva dalle difficili relazioni sindacali nell’ambito di Fiat Chrysler e invitano l’amministratore delegato del Gruppo a non scindere lo sviluppo tecnologico dalla tutela dei diritti dei lavoratori.

«Il gruppo Fca - dicono i sindacati - come altre importanti aziende, rappresenta per UniMoRe una fonte di finanziamenti oltre che di sbocchi occupazionali e risorse tecniche. Viceversa, l'università offre a Fca le altissime competenze di docenti, dottorandi, progettisti. I reciproci benefici di questo rapporto sono evidenti e non si mettono in discussione. I sindacati FLC CGIL, Cisl Università, Uil Rua, Confsal Federazione Snals Università di Modena e Reggio Emilia sono da sempre convinti del ruolo strategico dell'università e della ricerca come volano per lo sviluppo del paese ed è innegabile che questo ruolo debba essere incardinato attraverso relazioni con il sistema industriale, ma è altrettanto evidente il progressivo impoverimento delle università, recuperabile solo con consistenti finanziamenti pubblici che consentano di attuare il diritto allo studio . È giusto - aggiungono i sindacati - che gli atenei e le industrie cerchino ed elaborino percorsi di ricerca comuni, anzi, è indispensabile per garantire la crescita di un paese fermo da troppo tempo. Tuttavia le università devono mantenere libertà e indipendenza nella ricerca e per questo cercare di opporsi alla progressiva riduzione dei fondi pubblici, non colmata dall'ultima legge di stabilità».

«Quello che auspichiamo - concludono i sindacati dell’università - è che lo sviluppo dei diritti di chi lavora vada di pari passo con lo sviluppo tecnologico. Per questo auspichiamo che la lectio magistralis del dottor Marchionne riesca a tenere insieme questo binomio, superando gli evidenti limiti delle relazioni sindacali in Fca negli ultimi anni».


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