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Fracassi: «Una battaglia contro l'autonomia differenziata»

Per la leader della categoria della conoscenza "serve una grande iniziativa confederale per riguadagnare pezzi di contrattazione che negli anni ci sono stati sottratti"

12/09/2023
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Collettiva.it

Stefano Iucci

“Il contratto nazionale di lavoro è sotto attacco, ma non da oggi. Lo è da almeno 20 anni. Per questo dobbiamo riguadagnare con forza spazi di contrattazione”. Così la segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, da Bologna nel corso dell’assemblea nazionale della Cgil sulla contrattazione. In particolare, nei settori rappresentati dalla Flc questo attacco si è nutrito e rafforzato da interventi invasivi della legge. “Per anni abbiamo avuto il contratto bloccato e non solo nella scuola”.

Il tema incrocia poi quello della precarietà: “Perché il nostro datore di lavoro, lo Stato, è un cattivo datore di lavoro. Su un milione di addetti 200 mila sono precari. Sono stati precarizzati ed esternalizzati interi pezzi dei settori pubblici, il che ha indebolito non solo il contratto ma la tenuta del settore”.

Fracassi ha sottolineato come nella Pa ci sono state riforme che hanno invertito legge e contratto, “impedendoci di contrattare. E poi c’è sempre stata anche l’invasione di campo del ministro di turno, che in qualunque provvedimento è intervenuto invadendo l’ambito contrattuale”.

Fracassi ha ricordato che lo scorso 12 luglio è stato sottoscritto per la scuola addirittura il contratto 2019-21. “C’è dunque un tema che riguarda proprio l’esigibilità del contratto e alcune regole dell’accordo sulla valenza triennale sottoscritto nel 2008 vanno sicuramente riviste”. “Credo – ha aggiunto – che su questi temi ci sia tutto lo spazio per un’azione confederale”. Quanto ai rinnovi, che devono garantire il potere d’acquisto dei salari sempre più eroso dall’inflazione, il tema centrale sono le risorse per il comparto istruzione e formazione: “Servono alcuni miliardi, che però non si vedono”.

Poi, di nuovo, il problema della precarietà: “Un addetto su cinque è precario – ha attaccato la segretaria della Flc –. Su questo bisogna fare una battaglia di civiltà, anche perché metà di questi sono insegnanti di sostegno, si occupano cioè dei più fragili”. Prendendo spunto dalla situazione del comparto della formazione professionale, completamente “in mano” alle Regioni, la dirigente sindacale ha ricordato che quello potrebbe essere il destino dell’intero sistema dell’istruzione, per “questo la battaglia contro l’autonomia differenziata deve essere un’altra delle grandi battaglie dell’intera Cgil”.

Infine, una chiusura dolorosa: “Non abbiamo dimenticato Giuliano, Lorenzo e Giuseppe. Sono ‘solo’ 3 dei 75 ragazzi morti sul lavoro dal 2017 a oggi. Ben 7 avevano meno di 14 anni: dobbiamo dire basta”. Basta a ragazze e ragazzi che mente sono nel sistema dell’istruzione perdono la vita mentre dovrebbero imparare. “Ecco, tutti temi questi che devono essere al centro della grande manifestazione del 7 ottobre, ‘La via maestra’ e di tutte le altre mobilitazioni che seguiranno”.


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