"Riforma" dell'Università, primi effetti di un disastro annunciato
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
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Come avevamo ampiamente previsto la legge Gelmini ha portato in poco tempo l’Università alla paralisi.
La mole di decreti e di prescrizioni minuziose rappresenta un ostacolo al funzionamento, ormai, anche delle attività ordinarie. I primi a farne le spese sono i precari che vengono espulsi a migliaia mentre si fermano interi progetti di ricerca.
Il mix infernale tra le previsioni contenute nelle manovre economiche e le nuove norme sul reclutamento unito al superamento da parte di moltissimi atenei dei tetti di spesa per il personale, causato dagli ingenti tagli, sta facendo il resto.
Si pianifica nel tempo la riduzione del numero delle persone che nell’università lavorano e lavoreranno in futuro. Gli ingenti pensionamenti previsti non verranno sostituti da nuove assunzioni in numero sufficiente a consentire ai nostri atenei di svolgere la loro missione.
Come FLC confermiamo la nostra contrarietà ad una legge che dovrà essere ritirata perchè serve una vera riforma dell'università. Crediamo allo stesso tempo che sia indispensabile, per la sopravvivenza degli atenei, ripristinare le condizioni finanziarie per attivare un vero reclutamento e garantire tutti i contratti dei precari nella fase transitoria.
Si deve riaprire il dibattito pubblico sullo scempio che questo governo sta facendo delle istituzioni della conoscenza. Per questa ragione saremo i campo con lo sciopero generale e gli Stati Generali della Conoscenza assieme a tutti coloro che hanno a cuore la ricerca e l'istruzione.
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