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La FLC al Ministro Gelmini: fermare i tagli per rilanciare la scuola pubblica

Comunicato di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

11/11/2009
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Al Ministro Gelmini abbiamo chiesto innanzitutto di fermare i tagli.
Vogliamo qualificare la scuola pubblica e rendere efficace il lavoro.
Per questo sono necessari maggiori risorse per il rinnovo del Ccnl, assunzioni stabili per i precari, un confronto vero sulla riforma della secondaria superiore.

Lo stato di crisi della scuola italiana è la conseguenza delle scelte politiche sbagliate messe in campo da questo Governo.

La nostra scuola pubblica, è stata depotenziata, manomessa e definanziata dai tagli degli organici, docenti e Ata, dei finanziamenti, dalla riduzione e impoverimento dell’offerta formativa prodotti dai regolamenti nel primo ciclo di istruzione, dal mancato rinnovo di migliaia di contratti di lavoro.

A questo scenario così drammatico si aggiunge lo sfascio che si sta delineando sulla scuola secondaria superiore, su cui è mancato un confronto vero con il mondo della scuola e le organizzazioni sindacali.

La compressione dei tempi di approvazione dei regolamenti renderà impraticabile una vera attività di informazione a genitori e studenti sulle scelte che essi dovranno esprimere sul proprio futuro formativo, determinante per lo stesso successo scolastico.

Al Ministro abbiamo chiesto impegni precisi sull’inserimento nella finanziaria di cospicue risorse necessarie al rinnovo del Contratto di lavoro e risorse aggiuntive per la valorizzazione di docenti e Ata.

Sugli organici abbiamo chiesto di fermare i tagli e di avviare quanto prima un tavolo di confronto con i sindacati per definire parametri nazionali per l’attribuzione alle scuole di un organico funzionale al Pof, punto di partenza qualificato dell’autonomia scolastica.

Sulla scuola secondaria superiore occorre definire un biennio iniziale unitario, coerente con l’elevamento dell’obbligo di istruzione; scuole, genitori e studenti hanno bisogno di avere un quadro normativo certo per poter esercitare consapevolmente il diritto di scelta.

Insostenibile per il sistema di istruzione e per i diritti degli studenti sarebbe un avvio della riorganizzazione che coinvolgesse classi successive alle prime. Sarebbe il caos e si violerebbe il patto formativo con genitori e studenti.

Abbiamo chiesto una puntuale ricognizione dello stato reale della scuola, ad un anno dall’applicazione dei primi provvedimenti da effettuarsi entro dicembre 2009.

Sui regolamenti della scuola secondaria abbiamo chiesto il rinvio di un anno.

Roma, 11 novembre 2009

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