Autonomia differenziata: ministro Boccia, proprio non ci siamo
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 14 novembre - Nel leggere la proposta di legge quadro del ministro Boccia sull’Autonomia differenziata ci viene da dire: “Ministro Boccia, non ci siamo”.
Non ci siamo per la vaghezza dei principi che vincolano le future intese, non ci siamo per l’indeterminatezza dei tempi di individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni che diventano non una precondizione ma un optional, non ci siamo sulle prerogative del Parlamento che sembrano declassate alla funzione di consultazione, non ci siamo sulla modalità di determinazione dei LEP (che non possono essere equivalenti a obiettivi di servizio) la quale deve scaturire da un confronto di massa e non da una semplice elaborazione di un ufficio ministeriale.
Non ci siamo soprattutto su un punto di domanda che ha bisogno di una precisa risposta: la scuola e l’istruzione in che modo vengono tenute fuori da questo processo?
Se non si esce da questa indeterminatezza e se non si risponde a questa domanda, ogni passo è un passo fatto verso il baratro della disgregazione e del secessionismo.
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