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Scuole senza soldi per poter chiamare i supplenti e poter funzionare: la dismissione della scuola pubblica

Dirigenti, Direttori dei Servizi, Docenti, Ata, personale precario, genitori, studenti chiedono di poter lavorare e studiare in una scuola normale.

20/03/2009
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E’ passato più di un mese da quando la FLC ha manifestato con un sit in di protesta davanti al Miur per denunciare la grave crisi finanziaria dei bilanci delle scuole.

Da allora sono cambiate poche cose. I primi frutti che abbiamo raccolto non sono certo sufficienti a riportare nelle scuole una situazione di normalità.
Le scuole chiedono semplicemente di essere nelle condizioni normali di fare cose normali: chiamare i supplenti, pagarli a fine mese, far funzionare i laboratori, comprare i registri di classe, i libri, il materiale di pulizia, il materiale di primo soccorso, pagare le bollette, ecc.
Queste sono le condizioni minime di funzionamento per una scuola normale in un paese normale.

Le scuole statali invece sono state lasciate sole, alle prese con una gestione quotidiana in cui ogni cosa deve essere fatta in affanno e in emergenza.
Il Ministro Gelmini e il suo Governo sembrano avere scientificamente studiato il sistema di come non far funzionare le scuole pubbliche, costringendole a non chiamare i supplenti, a non pagarli se li chiamano, a inviare visite fiscali che non possono poi essere pagate alle ASL.
Nulla è stato fatto per togliere le scuole da questa impasse mettendole nella condizione di erogare il servizio scolastico.
La FLC Cgil, insieme con i Dirigenti Scolastici, i DSGA, i Docenti e gli Ata e il personale precario, i genitori e gli studenti da tempo denuncia tutto ciò come una sotterranea e non dichiarata dismissione della scuola pubblica.

Una crisi finanziaria così grave non si era mia vista da quando è stata istituita la scuola della Repubblica perché mai si era visto un Ministro dire alle sue scuole di fare i bilanci senza soldi per il funzionamento.

La FLC con il sit in del 12 febbraio e con le sue proposte ha dimostrato di avere individuato, in sintonia con il personale della scuola, le soluzioni per buon funzionamento e per l’elevamento della qualità del servizio.

Abbiamo, unica organizzazione sindacale, elaborato proposte per superare le sofferenze finanziarie e liberare le scuole dalle molestie burocratiche.
La nostra richiesta di spostare il pagamento di tutte le supplenze a carico del Mef non è più rinviabile.

La FLC chiede a tutte le forze vive della scuola e della società di unirsi in una denuncia forte continua e permanente fino a che le scuole statali non saranno di nuovo messe in condizioni di vivere la loro normalità.

La FLC Cgil proseguirà la sua battaglia di denuncia e di iniziativa politica e vertenziale a fianco delle scuole e dei suoi operatori.

Roma, 19 marzo 2009

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