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Relazioni sindacali: andamento lento

Terzo incontro dell’era “Salvadori”, dobbiamo registrare il solito “andamento lento” da parte della delegazione di parte pubblica

25/03/2005
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Questa mattina ( 24 marzo 2005) si è svolto il terzo incontro dell’era “Salvadori” e con tutta franchezza rispetto al tabellino di marcia dell’accordo del 2 febbraio u.s. dobbiamo registrare il solito “andamento lento” da parte della delegazione di parte pubblica che, in più di una circostanza, ha anche riesumato il “tradizionale atteggiamento” di non tenere conto delle controproposte avanzate dalla delegazione di parte sindacale soprattutto in occasione dei momenti concertativi. Pertanto il confronto e il dibattito si è “cristallizzato” in particolare sulla questione relativa all’ipotesi di contingente che l’Amministrazione ha sottoposto alle organizzazioni sindacali. Cosicché i punti non trattati nella precedente riunione (quella del 7 marzo u.s.) ancora una volta sono stati rinviati alla riunione successiva prevista per il 4 aprile. Nel dettaglio riassumiamo le questioni trattate.

1. Il contingente. La FLC Cgil, unitamente alle altre organizzazioni sindacali presenti al tavolo, ha espresso un giudizio estremamente negativo sulla proposta di contingente avanzata dall’Amministrazione. In particolare la FLC Cgil ha dichiarato contraddittoria, sbagliata e incongruente l’ipotesi dell’Amministrazione sia sotto il profilo che la ispira sia sotto quello dei contenuti pratici.

a) Non si può infatti contemporaneamente affermare che la politica culturale del MAE è quella di espandere il più possibile la diffusione della cultura e della lingua italiana all’estero senza prevedere, oltre a quelle date, risorse umane ed economiche aggiuntive in grado di far fronte ai bisogni crescenti per via dell’aumento della domanda. L’attuale contingente in forza all’estero continua ad essere inferiore al tetto stabilito dalle disposizioni ancora in vigore.

b) Se veramente si vuole implementare la diffusione della cultura e della lingua italiana per quale misterioso motivo si continua (era già successo l’anno passato) a ridurre l’attività di docenza, anche se limitate a poche unità, a favore di altre figure professionali a contingente invariato? La politica di rilancio invocata ed enfatizzata non può certamente limitarsi a meri spostamenti di personale nella scacchiera mondiale senza un piano programmatico coerente e mirato, né tanto meno può essere effettuata a svantaggio dell’attività di docenza.

c) Nell’iposi dell’Amministrazione di contingente non v’è traccia di alcun piano programmatico né annuale né tanto meno triennale, nonostante che quest’anno doveva essere discusso per individuare le tendenze per il prossimo triennio. Né v’è traccia di una benché minima analisi su quanto è stato fatto nel triennio precedente e quali sono stati i risultati. Insomma ancora una volta si naviga a vista!

d) C’è, ancora da domandarsi per quale motivo l’Amministrazione a fronte di fondate richieste di incremento del contingente avanzato da sedi, che risultano essere sotto organico, continua ad operare scelte che vanno in tutt’altra direzione: in alcune circostanze vengono proposte tagli di posti in maniera ingiustificata e i posti di docenza “risparmiati” vengono assegnati ad altre figure professionali destinati ad altri compiti che dovrebbero essere ricoperti da soggetti diversi. Queste scelte configgono apertamente con le dichiarazioni di principio rilasciate anche sulla stampa da parte di chi dirige il MAE.

C’è da registrare, ancora una volta, la consueta contraddizione tra le dichiarazioni di principio e gli atti concreti messi in essere dal MAE. L’assenza di una politica fondata su un piano programmato di interventi porta inevitabilmente l’Amministrazione a fare scelte e investimenti sbagliati e incongruenti che certo non favoriscono uno sviluppo positivo delle iniziative.

La FLC Cgil, unitamente alle altre organizzazioni, ha chiesto, pertanto, una inversione di tendenza e si è riservata, in occasione della prossima riunione di merito, di avanzare proposte in coerenza con quanto indicato dalle sedi a seguito della concertazione.

2. Dirigenti scolastici. Come si ricorderà il 7 marzo u.s. il MAE aveva anticipato che era in preparazione il “rende noto” ovvero la circolare relativa alle “disponibilità di posti all’estero per dirigenti scolastici” e la conseguente selezione. Ebbene il MAE ha predisposto il nuovo testo: purtroppo, però, abbiamo dovuto registrare che le osservazioni avanzate da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS non sono state prese in considerazione. Abbiamo reiterato le nostre richieste e invitato l’Amministrazione a fare le modifiche necessarie per non creare ancora trattamenti differenziati e soprattutto a non utilizzare l’istituto della “proroga” in maniera difforme e poco trasparente. La materia come si sa non è oggetto di contrattazione e quindi è suscettibile alla discrezionalità dell’Amministrazione. Ricordiamo comunque che dalla pubblicazione dell’avviso, prevista per il 31 marzo, i dirigenti scolastici interessati hanno 15 giorni per presentare domanda di partecipazione al colloquio di selezione per occupare i 4 posti disponibili per l’anno scolastico 2005/2006. Il rende noto , potrebbe essere soggetto ad eventuali modifiche e pertanto va considerato come provvisorio.

3. Pagamento dei progetti e funzioni obiettivo. Con lettera del 21 marzo u.s. inviata mezzo fax e consegnata, con la relativa illustrazione, nell’incontro, le OO.SS. hanno chiesto formalmente un confronto a tre, MAE – MIUR – OO.SS. , teso a chiarire, una volta per tutte, a quale Ministero compete il pagamento di queste attività a cominciare da quelle dovute per l’anno scolastico 2002/2003. Il balletto il balletto rischia di ripetersi anche per gli anni successivi. Per le OO.SS. non ci sono dubbi che la competenza spetti al MAE perché si tratta di risorse che il CCNL attribuisce a questo Ministero. Invece, come si ricorderà, il MAE, di propria iniziativa e senza consultare le OO.SS., aveva avventatamente, a nostro modo di vedere anche impropriamente, attribuito al MIUR la competenza del pagamento delle attività in questione. Questa scelta ha generato e sta generando ritardi inaccettabili nelle liquidazioni delle somme spettanti al personale per via di aspetti burocratici e di contabilità non tenuti in debita considerazione da chi ha compiuto ha governato l’operazione, dimostrando, ancora una volta, l’inefficacia e l’inefficienza della Amministrazione.

4. Fruizione delle ferie in Italia nei primi 6 mesi di servizio; nucleo familiare e maggiorazione dell’assegno di sede

Con due interventi legislativi il Parlamento ha disposto che al personale dipendente del Ministero degli Affari Esteri all’estero:

- sia mantenuta l’indennità di servizio all’estero anche se detto personale fruisce delle ferie in Italia senza che siano trascorsi almeno otto mesi di servizio all'estero dopo l’assunzione delle funzioni nella sede estera. Infatti, con la legge n. 109/2003, è stato modificato l’art. 180 del D.P.R.. 18/1967, con l’abrogazione del quarto comma, che prevedeva tale limitazione nella corresponsione della predetta indennità;

- la maggiorazione per il nucleo familiare dell’assegno di sede venga corrisposta indipendentemente dalla residenza all’estero del nucleo familiare (articolo 8/quater del decreto-legge 136/2004, convertito dalla legge 186/2004).

In considerazioni di tali mutamenti e in considerazione che al personale della scuola in servizio all’estero continuano ad applicarsi le precedenti normative, le OO.SS., in occasione dell’incontro, hanno formalmente consegnato al MAE lettera con cui si invita l’Amministrazione ad adottare le misure più idonee possibili tese ad armonizzare i trattamenti e ad eliminare sperequazioni e disparità tra le due categorie di lavoratori.

5. Le altre questioni. Come ricordato in premessa il taglio del dibattito è stato tale che non ha ci ha consentito di affrontare in maniera definitiva le altre questioni poste all’ordine del giorno. Su questi punti si è convenuto di aggiornare al successivo incontro il confronto. Abbiamo voluto però ricordare alla delegazione di parte pubblica alcuni impegni e alcune problematiche che debbono trovare una loro naturale conclusione in più tempi rapidi. In particolare abbiamo ancora una volta sollecitato l’Amministrazione a chiedere al Ministro della Funzione Pubblica l’apertura del confronto sulla permanenza. Abbiamo chiesto che nella prossima riunione venga definita in tutte le sue parti la questione relativa al mantenimento per un altro anno della attuale graduatoria permanente. Abbiamo ricordato all’Amministrazione che nel prossimo incontro va definita la seconda parte dell’ordinanza relativa alle supplenze all’estero. Infine sui permessi elettorali il MAE ha dichiarato invierà alle sedi una nota che ricalca quella del passato anno.

Roma, 25 marzo 2005

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