Rapporto Stato e Regioni: riprende il dialogo
Il 29 ottobre prossimo è convocata in seduta straordinaria la Conferenza Unificata.
Dopo il lungo periodo di stallo, sono state convocate per il 29 ottobre le riunioni della Conferenza Stato Regioni e Unificata, al fine di riprendere le fila dei temi lasciati in sospeso in tutta questa fase durata quattro mesi.
Le Regioni hanno dichiarato di accingersi con senso di responsabilità e collaborazione all’incontro, che si prospetta lungo e anche abbastanza complesso per le tematiche che dovrà affrontare.
In particolare per il settore dell’istruzione oltre all’ipotesi d’accordo sulle sezioni primavera, sono all’ordine del giorno:
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Accordo tra Governo, Regioni Province autonome di Trento e Bolzano, Province, Comuni e Comunità montane concernenti le finalità e le modalità di attuazione del Titolo V in materia d’istruzione.
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Parere sullo schema di regolamento per il riordino degli istituti professionali.
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Parere sullo schema di regolamento per il riordino degli istituti tecnici.
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Parere sullo schema di regolamento per il riordino dei licei.
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Parere sullo schema di regolamento per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei centri di istruzione per gli adulti.
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Acquisizione delle designazioni dei rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali nel Comitato per il monitoraggio e la valutazione dell’alternanza scuola lavoro.
In riferimento ai pareri che la Conferenza Unificata deve esprimere sui regolamenti concernenti il riordino dell’istruzione secondaria superiore, prendiamo atto che rappresentano per questo Governo solo una pura formalità; non interessa in nessun modo il merito delle motivazioni che le regioni esprimeranno.
Infatti, in questi giorni il MIUR non ha solo proceduto a pubblicare una nota per far slittare le iscrizioni, ma nell’incontro che ha avuto nei giorni scorsi con le parti sociali sull’istruzione tecnica e professionale ha ribadito la volontà di accelerare i tempi per l’approvazione dei regolamenti e ha mandato i testi già alle commissioni parlamentari.
Nessuna intenzione quindi di prestare ascolto ad eventuali osservazioni delle Regioni su temi che le vedono impegnate a pieno titolo, con responsabilità di soggetti non passivi.
Dopo l’approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri di un testo “fantasma” che ha visto la reale stesura solo successivamente, il parere del CNPI e della C.U. diventano passaggi formali che non hanno nessun influenza per questo ministro che utilizza qualsiasi strumento di comunicazione per dimostrare disprezzo per il settore che dirige.
Si ribadisce nuovamente, da parte del Governo un uso spregiudicato della norma, che nulla ha a che vedere con il percorso democratico e di condivisione, che dovrebbe essere principio ispiratore sempre dell’agire politico/istituzionale, ed in particolare quando, come in questo caso, si affrontano materie complesse per via sia delle diverse e molteplici responsabilità istituzionali che per i contenuti, trattandosi di sistema dell’istruzione.
Roma, 28 ottobre 2009
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