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Piano di formazione a sostegno dell'avvio della riforma Moratti

E’ arrivata nelle scuole, sotto forma di comunicazione di servizio, una voluminosa nota ministeriale che illustra il piano di formazione a sostegno dell'avvio della riforma Moratti

02/05/2003
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Il piano ha esecutività immediata, si pone l’obiettivo di informazione e formazione sulla riforma e coinvolge, fin dal mese di maggio, tutti i dirigenti della scuola primaria e almeno 1 docente per ogni scuola.

Il piano è strutturato in momenti informativi in presenza della durata di 20 ore organizzati dalle Direzioni Regionali e in successivi percorsi di e-learning integrato, realizzato dall’INDIRE.

Secondo l’idea piramidale/ gerarchica dell’ organizzazione che caratterizza l’Amministrazione sono stati già “istruiti” i direttori regionali “spoyl-sistemizzati” in una conferenza di servizio che si è tenuta il 16 aprile; seguiranno i dirigenti scolastici ed il docente di ogni scuola che saranno formati in maggio a livello regionale dove è stato costituito (come, da chi, con quali criteri??) un gruppo tecnico di supporto.

Infine la formazione si sposterà nelle scuole e, nel frattempo, tra maggio e settembre a livello nazionale saranno formati alcuni docenti tutor- facilitatori (chi sono, chi li ha scelti, con quali criteri, pagati come?) e, a livello regionale, i “tutor di base” (e gli interrogativi si ripetono).

Come si farà, a scuola, ad attuare una legge, certo approvata, ma senza i decreti attuativi?

In assenza dei decreti attuativi, scrivono nel documento, le scuole dovranno “adottare” (nei relativi organi collegiali ,sottolineiamo noi) l’assetto pedagogico, didattico e organizzativo previsto nel DM 100/ 2002, decreto che aveva validità annuale.

Per “lumeggiare concettualmente” (citazione originale dalla nota ministeriale) occorrerà invece studiare per bene le indicazioni nazionali dei piani di studio personalizzati delle attività educative nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria e le relative indicazioni attuative.

Tra i molti interrogativi che la lettura delle 39 pagine di documento sollevano, uno sovrasta tra tutti: con quali risorse finanziarie si attua il piano di formazione sulla legge 53 visto che non è stato predisposto il piano programmatico degli interventi finanziari (comma 3, art 1)? E non è certo trascurabile l’ordine del giorno approvato che lega ogni passaggio attuativo alla reale copertura finanziaria.

La risposta è scritta chiaramente nel documento: utilizzate le risorse provenienti dalla legge n.440/ 97, appena la direttiva sarà emanata, e quelle destinate alla formazione dal contratto annuale del marzo 2003 e ripartite con la direttiva n.36 del 7 aprile 2003.

Avevamo già denunciato, riportando il dibattito parlamentare, l’illegittimità di usare i finanziamenti provenienti dalla legge 440 per finalità diverse da quelle che la stessa legge prevede e ribadiamo con forza il nostro giudizio: la 440 serve per l’ampliamento dell’offerta formativa e le risorse vanno alle scuole che le usano in coerenza con il POF che hanno elaborato.

Per quanto riguarda infine le risorse annuali sulla formazione, basta solo ricordare che le OO.SS . Cgil, Cisl, Uil scuola e Snals hanno, in sede di contrattazione, specificato a chiare lettere che “rivendicano lo stanziamento di ulteriori specifici finanziamenti per l’attività di formazione del personale in conseguenza della approvazione della legge di riforma degli ordinamenti scolastici. “

Ancora più illegittima appare l’indicazione data alle scuole “ autonome costituzionalmente “, contenuta nella nota: quella di usare a tal fine il 50% delle risorse che il contratto destina loro per le attività di formazione progettate e deliberate nel piano annuale.

Insomma, cari insegnanti delle scuole primarie, i decreti attuativi della legge n.53/ 2003 non esistono, e voi non siete certo obbligati a “ lumeggiare concettualmente” la riforma…lasciate che prima la Moratti faccia i decreti approvati e finanziati.

Roma, 2 maggio 2003

Linee guida per l'avvio del processo di informazione

Piano di formazione a sostegno dell'avvio della riforma degli ordinamenti scolastici

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