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Incarichi di presidenza: si’ ai maestri laureati, graduatorie provinciali per settori formativi.Ora il concorso.

Finalmente il Miur ha deciso di modificare l’Ordinanza degli Incarichi di Presidenza: le più evidenti novità sono l’inserimento dei maestri laureati e le graduatorie per settori formativi.

10/03/2004
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Finalmente il Miur ha deciso di modificare l’Ordinanza degli Incarichi di Presidenza: le più evidenti novità sono l’inserimento dei maestri laureati e le graduatorie per settori formativi.
Il giorno 9 marzo 2004 si è tenuto, infatti, il previsto incontro sulle modifiche da apportare all’Ordinanza, a seguito dei confronti interlocutori del 17 febbraio e del 5 marzo 2004.
Ci sono volute proteste e denunce, gli almeno trenta ricorsi sostenuti e vinti dalla CGIL Scuola in tutta Italia per l’inserimento dei maestri laureati, la citazione presso il Ministero del Lavoro del MIUR da parte della CGIL Scuola, affinché l’Amministrazione si decidesse a modificare l’OM adeguandola alla più recente normativa.
Le richieste di modifica avanzate dalla CGIL Scuola da tre anni a questa parte e ribadite nei recenti incontri sono state in gran parte recepite.
Vediamo, dunque, le modifiche che il MIUR ha comunicato di voler apportare (ricordiamo che la materia è oggetto di informativa e non di trattativa coi Sindacati, per cui la decisione finale è di responsabilità esclusiva dell’Amministrazione):
- inserimento dei maestri laureati;
- graduatorie provinciali ( e non regionali, come emerso negli incontri precedenti) , a cui si accede con sette anni di servizio prestati dopo l’immissione in ruolo e il possesso di laurea, non più per tipologie di scuola ma per settori formativi (scuola di base, infanzia elementare e media e comprensivi, scuola superiore, istituti educativi): le graduatorie regionali sono ritenute dal MIUR non conformi ai ruoli Docenti, quali rimangono i Presidi Incaricati, e difficilmente praticabili sul piano organizzativo e amministrativo dalle Direzioni regionali;
- la modifica dell’Ordinanza non significherà in alcun modo il rinvio sine die dell’emanazione del bando di concorso ordinario per il reclutamento dei Dirigenti Scolastici;
- le date di scadenza (presentazione delle domande, pubblicazione delle graduatorie, assegnazione degli incarichi) rimarranno quelle degli anni passati per renderle compatibili (nel senso che debbono seguire) con i movimenti che coinvolgono i Dirigenti Scolastici titolari e i Presidi Incaricati triennalisti (il cui concorso in alcune Regioni rischia di protrarsi oltremodo a causa di inserimenti tardivi di ammessi con ordinanza del Giudice);
- trattandosi comunque di un’Ordinanza che regola incarichi conseguenti ad una graduatoria, non vi sarà discrezionalità di nomina da parte del Direttore regionale, ma assegnazione del posto scelto dall’interessato;
- mantenimento della possibilità di affidamento di incarico al Collaboratore con delega a sostituire il Dirigente, per assenze del titolare superiori a due mesi, una volta esperita la possibilità della reggenza;
- mantenimento della possibilità di affidamento di incarico in altra scuola rispetto a quella prescelta, in caso di incompatibilità;
- concessione di un bonus in punteggio ai Presidi Incaricati, attualmente in servizio in settori formativi diversi da quelli in cui hanno i requisiti dei sette anni di ruolo, da far valere nel settore formativo in cui possiedono i requisiti;
- valutazione del servizio prestato come funzione obiettivo e funzione strumentale;
- valutazione del servizio prestato come Vicario negli istituti affidati a reggenza;
- valutazione della presenza nello stesso Organo Collegiale una sola volta nello stesso anno e solo se prestata in quanto docente;
- valutazione piena e con eguale punteggio dell’inserimento in graduatorie di concorso ordinario indipendentemente dal grado di scuola e per ogni inserimento in graduatorie diverse

Pur nell’ambito di un giudizio positivo per la somma delle modifiche acquisite, la CGIL Scuola ha fatto rilevare l’incongruenza di una mancata valorizzazione del servizio prestato come Presidi Incaricati (in termini di punteggio o di precedenze) e di un mancato pieno riconoscimento del servizio prestato come Presidi Incaricati in settori formativi diversi da quelli in cui si posseggono i requisiti (il bonus è soluzione solo parzialmente soddisfacente).

La CGIL Scuola ha inoltre ribadito la sua posizione che interpreta le norme che fissano i requisiti per l’inserimento in graduatoria ( e quindi per la partecipazione ai futuri concorsi): i sette anni di ruolo e il possesso di laurea vanno considerati disgiunti l’uno dall’altro, nel senso che i sette anni di ruolo non devono esser prestati con il contemporaneo possesso di laurea.
A questo proposito il MIUR si è riservato di chiarire in merito la sua posizione in tempo utile per la presentazione delle domande (metà aprile/metà maggio).

La CGIL Scuola ha inoltre segnalato che in alcune Regioni la lentezza delle commissioni nello svolgimento dei corsi concorsi riservati per i Presidi Incaricati triennalisti rischia di mettere in forse tutta la tempistica delle scadenze, prima fra tutte quella della preposizione alle scuole in anno di prova dei Presidi triennalisti vincitori del concorso. Il MIUR si è impegnato a monitorare queste situazioni e ad intervenire per consentire la necessaria armonizzazione dei tempi.

Se questi sono gli approdi a cui è giunto il confronto sulle modifiche dell’Ordinanza degli Incarichi di Presidenza, i cui aspetti positivi sono il frutto di una lunga e incalzante iniziativa sindacale, per la CGIL Scuola rimane intatta la necessità di proseguire la lotta per il concorso ordinario e per un nuovo contestuale riservato ai Presidi Incaricati neotriennalisti.
A questo proposito è stata presentata istanza di prelievo al Tar Lazio per una rapida discussione del ricorso presentato dalla CGIL Scuola contro il Ministro Moratti e la Presidenza del Consiglio per la mancata emanazione del bando di concorso ordinario.
Ma altre iniziative sul piano politico e sindacale si rendono necessarie per ottenere quanto prima il bando di concorso ordinario e contestuale nuovo riservato.

Roma, 10 marzo 2004

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