
Card 500 euro: le spese dei docenti all’attenzione della stampa
I risultati del monitoraggio diventano oggetto di interesse anche per i giornali. Nessuna opinione discordante rispetto al nostro puntuale commento. Si torni al contratto per strutturare una seria formazione dei docenti.


L’articolo del Sole 24 ore del 24 novembre, che riporta i dati forniti dal MIUR sulle spese sostenute dai docenti con i 500 euro della carta per l’aggiornamento, è del tutto in linea con quanto avevamo puntualmente sostenuto all’atto dell’informativa sul monitoraggio.
Come già evidenziato, oltre alla complessità della procedura che scoraggia i piccoli e frequenti acquisti, quali libri o ingressi a cinema/musei, è indubbio che questo primo anno di risultati metta in luce la tendenza ad operare scelte in cui la formazione assume una dimensione più strumentale che non funzionale allo sviluppo della professionalità, in linea, cioè, con un’idea di arricchimento tecnologico individuale piuttosto che di sinergia che si avvale del miglioramento di tutti.
L’ennesimo bonus, infatti, non struttura l’esigenza di formazione, né la codifica appieno come strada per l’innalzamento della professionalità docente: è un’operazione ambigua che, collegandosi ai mancati aumenti salariali degli ultimi otto anni per tutti i lavoratori della scuola, porta inevitabilmente a questi esiti di controversa interpretazione.
Come FLC CGIL continuiamo a chiedere il ritorno alla contrattazione delle quote complessive previste dalla legge 107/15, cioè euro 381,137 milioni annui, affinché rientrino ad essere risorse di vero investimento per il sistema-scuola, da impiegare con grande attenzione allo sviluppo e all’arricchimento del lavoro-docente, ma in una dimensione programmata e collegiale rispondente alla realtà dei bisogni educativi del contesto operativo.
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