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Contratto Dirigenti: lettera a Berlusconi e alla casa delle libertà

FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal si rivolgono direttamente al Presidente del Consiglio,al Ministro competente, a tutti i Segretari dei Partiti della Casa delle Libertà, per chiedere, di equiparare le condizioni a quelle degli altri Dirigenti di Stato.

07/07/2004
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FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal si rivolgono direttamente con una lettera aperta, che di seguito pubblichiamo, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e, oltre che al Ministro competente, Letizia Moratti, a tutti i Segretari dei Partiti della Casa delle Libertà, per chiedere loro di dare seguito alle promesse e agli impegni che essi assunsero in campagna elettorale, di equiparare giuridicamente ed economicamente le condizioni dei Dirigenti scolastici a quelle degli altri Dirigenti di Stato.

Sono passati tre anni da quando quegli impegni furono pubblicamente assunti con una lettera aperta dai Responsabili del settore scuola dei Partiti della Casa delle libertà, anche a nome dell’allora candidato Premier Silvio Berlusconi. Ma per ben tre Finanziarie, nel frattempo approvate, quell’impegno pubblico che, nelle promesse esplicitate, doveva essere onorato nei primi cento giorni del Governo, è stato clamorosamente disatteso.

Poiché in questi tre anni CGIL CISL UIL Scuola e Snals, nel corso delle innumerevoli iniziative promosse per il Contratto dell’Area V dei Dirigenti Scolastici, incontrando i Rappresentantidi tutti i Partiti, hanno avuto assicurazione e conforto circa la giustezza delle rivendicazioni sindacali, non solo da parte dei Gruppi dell’opposizione ma anche da parte dei Gruppi della maggioranza, ricordano ora che non può passare sotto silenzio questa clamorosa inadempienza governativa, in vista del dibattito sul DPEF oggi e della finanziaria domani.

Sarebbe la quarta volta che il Governo e i Partiti della Casa delle Libertà non darebbero seguito alle promesse fatte aiDirigenti Scolastici, i quali non solo rivendicano il recupero dell’inflazione nella misura dovuta, al pari di tutti i dipendenti pubblici, ma chiedono le risorse in DPEF e Finanziaria per realizzare l’equiparazione retributiva alle altre Dirigenze di stato.

Roma, 7 luglio 2004

Il testo della lettera aperta
_______________________________

Roma, 7 luglio 2004

Oggetto: Previsione in DPEF delle risorse per il Contratto di equiparazione dell’Area V della Dirigenza Scolastica in coerenza con gli impegni assunti.

Signor Presidente del Consiglio
On.li Ministri
Segretari di Partito

i Dirigenti Scolastici, impegnati almeno da un decennio a questa parte in un duro lavoro per promuovere la qualità e la valorizzazione del servizio scolastico attraverso lo strumento dell’autonomia, di recente acquisizione (1999) nell’ordinamento italiano e tutta da sviluppare e far esprimere nelle sue possibilità anche come norma di carattere costituzionale, sono dal lontano dicembre 2001 privi di Contratto di Lavoro.

Attraverso il Contratto i Dirigenti Scolastici contano non solo di recuperare quanto perduto, in questi trenta mesi, a causa dell’inflazione, ma contano soprattutto di realizzare l’equiparazione retributiva alle altre Dirigenze di Stato.

E’ ben vero che la condizione di vacanza contrattuale è comune alle altre Dirigenze di Stato, ma la Dirigenza Scolastica ricevette dalle SS.LL. formali e pubbliche promesse e assicurazioni circa la giustezza della rivendicazione retributiva e l’impegno a provvedere entro i primi cento giorni dall’insediamento del Governo della Casa delle Libertà.

Riportiamo, per memoria, le precise parole contenute in una lettera pubblica diffusa dai ResponsabiliScuola dei Partiti oggi al Governo il 30 aprile 2001: “……..Per parte nostra sosteniamo la necessità di prevedere all’interno del Contratto istituti normativi interamente dirigenziali, a fronte dei quali sarà compito e dovere del Governo assicurare risorse finanziarie di pari livello. Questo impegno noi assumiamo formalmente fin d’ora tra quelli da onorare nei primi cento giorni della legislatura, prevedendo gli stanziamenti aggiuntivi con la prossima legge di aggiustamento di bilancio……”

In più riprese, i gruppi parlamentari dei Partiti della Casa delle Libertà, negli incontri da noi sollecitati e avvenuti, hanno riconosciuto in questi anni la giustezza delle nostre rivendicazioni, ma non sono stati in grado di far onorare al governo quelle promesse, come sopra ricordate, in nessuna delle tre Leggi Finanziarie finora approvate dal Parlamento.

Poiché quegli impegni, dunque, sono stati, a tutt’oggi, disattesi, e, di fatto, il quadriennio contrattuale (2002-2005) è trascorso senza che si avviasse neppure la trattativa contrattuale, chiediamo che la questione da noi sollevata trovi posto nelle linee generali del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria e nella Legge Finanziaria.

In attesa di sollecito cortese riscontro porgiamo distinti saluti

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