16 giugno: le risposte del Governo sui problemi dei precari
Durante la manifestazione tenutasi in P.zza SS. Apostoli, due delegazioni delle Organizzazioni sindacali si sono recate ad incontri con esponenti del governo per illustrare i temi oggetto della manifestazione stessa.
Durante la manifestazione tenutasi in P.zza SS. Apostoli, due delegazioni delle Organizzazioni sindacali si sono recate ad incontri con esponenti del governo per illustrare i temi oggetto della manifestazione stessa.
La prima, che doveva incontrare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Letta, è stata invece ricevuta dal segretario particolare dell’on. Letta, dott. Claudio Gorelli. La seconda è stata ricevuta da una collaboratrice del dott. Lucibello.
Queste le ragioni a sostegno della manifestazione, rappresentate dalle delegazioni sindacali:
* Sono ormai più di 100.000 i posti vacanti della scuola, fra docenti e ATA, e ogni anno il turn-over allarga questa fascia di precariato.
* Le condizioni di incertezza, di mancanza di garanzie, di disuguaglianza di diritti e benefici che accompagnano la situazione di precarietà non sono più tollerabili se non vi è la prospettiva di stabilizzazione
* La finanziaria non impedisce le assunzioni per il personale della scuola e i costi non possono rappresentare un ostacolo, infatti la condizione economica del neo assunto è sostanzialmente identica a quella del precario e certamente molto meno onerosa del docente o ATA che va in pensione al massimo della carriera e dello stipendio
* C’era una programmazione, per questo anno scolastico, di 30.000 assunzioni in ruolo del governo precedente, caduta nel dimenticatoio
* La stabilizzazione del posto di lavoro rappresenta un beneficio anche per la qualità della scuola pubblica che da questa trae giovamento
* Le incertezze legate all’applicazione della riforma fanno sospettare che dietro un tale comportamento vi sia l’intenzione di tagliare pesantemente l’organico della scuola confermando i peggiori auspici che una tale riforma suggerisce
* certezza di entrare nelle graduatorie permanenti con i titoli adeguati.
I rappresentanti del Governo hanno garantito ai sindacalisti che riferiranno ai responsabili politici le ragioni portate a sostegno della manifestazione, non potendo assumere impegni che travalicano la loro sfera di competenze. Per l’ennesima volta dobbiamo registrare la difficoltà a coinvolgere nei problemi della scuola questi politici di governo che continuano a non dare risposte concrete rimanendo evanescenti sullo sfondo. La prossima definizione del DPEF costituirà un’occasione per far valere in sede politica la piattaforma per i precari.
Roma, 18 giugno 2003
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