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Firenze, NO al bavaglio: il 3 giugno manifestazione dei sindacati

La scuola, per far fronte a situazioni di difficoltà, ha adottato atti di dubbia legittimità, divenendo un luogo di violazione delle regole dello Stato.

27/05/2010
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Dopo la recente nota dell'USR dell'Emilia Romagna, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e GILDA di Firenze indicono una manifestazione per il 3 giugno per affermare il valore della scuola statale come strumento di realizzazione del principio delle pari opportunità di partenza e come luogo del rispetto del principio di legalità.

Roma, 27 maggio 2010
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Comunicato
FLC CGIL Firenze

Gioco del silenzio?

In questi giorni il direttore dell'USR per l'Emilia-Romagna ha emanato la nota riservata n. 489 del 27/04/2010 con la quale si richiamano disposizioni normative e contrattuali che sanzionano comportamenti lesivi dell'immagine dell'amministrazione.

Quelle disposizioni naturalmente si applicano ad avvenimenti circostanziati sia nei fatti che nel tempo.

La citata nota, invece, contiene solo affermazioni generiche [….] "si leggono sulla stampa dichiarazioni rese da personale della scuola, con le quali si esprimono posizioni critiche, con toni talvolta esasperati e denigratori dell'immagine dell'Amministrazione.

Senza voler entrare nel merito di questioni rilevantissime, per il tessuto e la tenuta democratica di questo Paese, sollevate dalla suddetta nota, facciamo presente che:

  • il richiamo degli artt. 2 e 11 del decreto 28 novembre 2000 (codice di comportamento dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni) e del disposto dell'art. 494 del dlgs 297/94 non può essere utilizzato per tentare di comprimere diritti costituzionalmente garantiti, in quanto le stesse richiamate norme fanno salvo "il diritto di esprimere valutazioni e diffondere osservazioni a tutela dei diritti sindacali e dei cittadini".

La scrivente O. S. ritiene che le dichiarazioni che si leggono sulla stampa e i documenti approvati dai collegi dei docenti di tutta Italia trovino tutela nel diritto di "esprimere valutazioni", perché attinenti alla professionalità docente, e in quello di "diffondere osservazioni, a tutela dei diritti dei cittadini", nel momento in cui si assiste ad affermazioni di politici che sono in contrasto con le disposizioni contenute in atti dell'Amministrazione (negazione tagli sul tempo scuola, sul tempo pieno, mancanza di certezza giuridica per quanto riguarda il riordino della secondaria di secondo grado).

La FLC CGIL di Firenze ritiene che, a differenza delle valutazioni del Dirigente dell'USR per l'Emilia-Romagna, fino ad oggi troppo flebile sia stata la voce della scuola che spesso, per far fronte a situazioni di difficoltà, ha adottato atti di dubbia legittimità:

  • "sparpagliamento" degli alunni in altre classi, chiusure preventive per assicurarsi un tesoretto di risorse, entrata posticipata e uscita anticipata, sono misure che vengono adottate per far fronte alle assenze di colleghi, nonostante che esse contrastino con le norme sul diritto allo studio;

  • adozione di libri di testo nella prima classe della secondaria di secondo grado in assenza delle indicazioni nazionali;

  • numero di alunni per classe ben al di sopra dei limiti previsti dalle norme per la sicurezza senza che vengano disposte misure compensative.

La scuola è diventata un luogo di violazione sistematica delle regole dello Stato!

Eppure, dovrebbe essere il luogo in cui le generazioni vengono educate al rispetto delle norme con cui lo Stato regola i rapporti tra i consociati.

Ed è per questo che abbiamo indetto a Firenze, insieme a CISL UIL E GILDA, una manifestazione per il giorno 3 giugno, per affermare il valore della scuola statale come strumento di realizzazione del principio delle pari opportunità di partenza e come luogo del rispetto del principio di legalità.