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Laureati molisani, aspiranti insegnanti: quale futuro?

Chiuse le prospettive per i giovani laureati che vogliono insegnare, unica soluzione: l'emigrazione.

11/07/2011
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A cura della FLC CGIL Molise

I giovani laureati che volessero insegnare nel Molise, dovrebbero partecipare ai tirocini formativi attivi che saranno approntati a partire da settembre. Andando a leggere la disponibilità dei posti, si scopre che questi giovani rimarranno senza prospettive almeno per una decina d'anni. Nei prossimi anni, infatti, non ci sarà bisogno di nuovi laureati sia nelle discipline scientifiche sia discipline umanistiche. Il Ministero dell'Istruzione ha elaborato il fabbisogno di insegnanti per gli anni 2012-2015, al netto dei pensionamenti, ed emerge che, per il Molise, i posti disponibili saranno:

  • 34 posti per la scuola dell'infanzia
  • 30 posti per la scuola primaria
  • 8 posti per la scuola secondaria di I° grado
  • 6 posti per la scuola secondaria di II° grado
  • 15 posti di sostegno per l'infanzia
  • 28 posti di sostegno per la primaria
  • 18 posti di sostegno per il I° grado
  • 63 posti di sostegno per il II° grado.

Da questi dati si evince chiaramente che chi volesse fare l'insegnante può scordarselo. Chi sta frequentando o vorrà iscriversi il prossimo anno a un corso di laurea in matematica, lingue, lettere, filosofia, scienze motorie, ecc., con l'intenzione di insegnare, sappia che non sarà possibile, perché i nuovi posti previsti dalle tabelle ministeriali per ottenere l'abilitazione all'insegnamento - anche nelle principali classi di concorso - ammontano sostanzialmente a zero fino al 2015. C'è solo qualche posto per gli insegnanti di sostegno.

Si tratta di un colpo durissimo alle attese di tanti giovani che si sono formati per diventare insegnati. A questo si aggiunga quanto stabilito dalla manovra economica che prevede, per il Molise, la chiusura del 30% delle scuole autonome, oltre agli organici bloccati, docenti inidonei all'insegnamento costretti a coprire posti già occupati dai precari che così verranno licenziati, riconferma del blocco del contratto e degli scatti di anzianità, stretta sull'integrazione degli alunni con disabilità. Su questo punto accadrà, se dovesse passare la manovra economica, che ci saranno tagli rilevantissimi sui posti di sostegno ed i numeri sopra riportati si ridurrebbero drasticamente.

Il Governo perseguita i lavoratori pubblici già dal 2008. Con la prima manovra finanziaria del 2008 ha dato il via alla riduzione degli investimenti pubblici all'offerta formativa, degli organici, del tempo scuola e dei diritti dei lavoratori. Continueremo a batterci contro questo scempio.