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Scuola Statale. Milano: 21 maggio, la scuola in piazza, il Ministro Fioroni in Assolombarda

Splendidamente riuscita la manifestazione organizzata da FLC CGIL, CISL e UIL scuola in piazza della Scala a Milano.

24/05/2007
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Nonostante il grande caldo la piazza ha visto importanti livelli di partecipazione: complessivamente sono sfilate quasi 1000 persone fra studenti, docenti, dirigenti scolastici e famiglie.
Nei diversi interventi si sono alternate le voci dei tre segretari generali regionali di categoria ( v. l’intervento del segretario generale FLC Cgil Lombardia ) e di alcuni dirigenti sindacali provinciali. Importante la presenza dell’assessore provinciale Barzaghi, purtroppo unica testimonianza istituzionale.
Le organizzazioni sindacali e la piazza hanno in questo modo “consegnato” alla Direzione Regionale la loro vertenza regionale, di cui ricordiamo di seguito gli obiettivi:
• organici docenti aggiuntivi per soddisfare tutte le richieste di tempo pieno e di tempo prolungato;
• recupero del taglio del personale ATA per assicurare ad ogni scuola personale sufficiente a garantire i servizi amministrativi, l’assistenza e la vigilanza;
• interventi di sostegno alle scuole impegnate nell’integrazione sempre crescente di alunni stranieri e in aree con crescente disagio sociale;
• nuove sezioni di scuola dell’infanzia per soddisfare la richiesta delle famiglie;
• la “copertura” dei debiti accumulati dalle scuole nel 2006 per supplenze e prestazioni professionali non pagate;
• interventi correttivi del sistema di finanziamento alle scuole per evitare il ricrearsi di processi di indebitamento nel 2007 e negli anni futuri;
• impegni per una perequazione delle spese affrontate dai docenti che frequentano i corsi di abilitazione.
• nuove classi in presenza di un numero di alunni superiore ai limiti stabiliti;
• nuovi posti di sostegno, anche in deroga, per assicurare la giusta integrazione degli alunni diversamente abili;
• nuovi corsi per adulti a fronte dell’emergere di nuove necessità e all’aumento della domanda.

La mobilitazione si è svolta in contemporanea allo svolgimento di un seminario presso la locale “Assolombarda” di Confindustria avente per tema “Autonomia e qualità della scuola in Europa” con la presenza del Ministro Fioroni.
L’intervento di Fioroni è stato l’ultimo a chiusura del seminario e, a nostro avviso, è servito essenzialmente a sottolineare l’importanza delle proposte di confindustria.
Siamo stati purtroppo costretti ad assistere ad interventi non proprio gratificanti nei confronti della scuola pubblica, quale quello di Oliva (presidente TreeLLLe) che si è pesantemente accanito contro i troppi insegnanti, i troppi soldi spesi per alunni, le troppo poche le ore lavorate dagli insegnanti, l’età media troppo alta, i pochi insegnanti giovani, la poca capacità attrattiva della professione di insegnante, i risultati scadenti e l’eccessiva presenza femminile degli addetti (alla faccia della parità di genere...). Oppure quello di Gentili (direttore Education Confidustria) il quale ha presentato un CD dal titolo “Il Prometeo liberato” (dove il Prometeo – l’alunno – viene liberato dalle vetuste tecniche di insegnamento– per incontrare la libertà – l’azienda…).
E’ poi intervenuto Ugolini (Invalsi) sulla valutazione dei Dirigenti Scolastici e sull’importanza che questi hanno per la “mission” e “vision” della scuola che dirigono, ammesso che si ritengano veramente “Dirigenti”.
Di seguito ha preso la parola Rocca (vicepresidente Educational Confindustria) per la presentazione delle proposte di Confindustria relative agli Istituti Tecnici (… non c’è niente da fare, ne sono innamorati… e non vogliono altro, nemmeno i professionali e neanche i “tecnici e professionali” di Bersani)!
L’intervento a nome della Regione è stato svolto direttamente dal “Governatore” Roberto Formigoni e si è incentrato, per altro senza entusiasmare, sulla proposta di PdL regionale in materia di Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale.
Due i passaggi da mettere sotto osservazione: il primo ha sottolineato l’importanza che i dirigenti avranno nella scelta dei docenti, il secondo è stato il passaggio, un pochino sfumato, sui Poli Formativi verso i quali si è dimostrato interessato purché corretti in chiave regionale.
L’ultimo intervento è stato quello del ministro Fioroni che qui proviamo a sintetizzare:
Dopo aver dichiarato di aver firmato la mattina stessa una circolare sui debiti e crediti formativi, in relazione alla quale ha detto: “…io non ben capito cosa sono i debiti formativi …...” ha continuato puntando sulla “serietà” nella scuola, al fine di estirpare i segni di “degrado” all’interno della stessa, pensando di ottenere la “serietà” grazie a:
• il “patto di corresponsabilità” fra scuola e famiglia
• la modifica dei regolamenti disciplinari delle scuole
• nuove norme disciplinari per studenti e docenti.

Sull’obbligo di istruzione ritiene che vadano bene i 280 Milioni di euro stanziati per l’assolvimento dell’obbligo stesso dentro i percorsi triennali.
Relativamente alla “nuove indicazioni nazionali” ha affermato di non crede molto in una scuola delle competenze, ritenendo che sia più importante definire i saperi e gli apprendimenti comuni, quali ad esempio l’umanesimo.

Per gli istituti tecnici e professionali ha dichiarato la necessita di:
• un riordino degli indirizzi (troppi indirizzi fra tecnici e professionali);
• un tavolo per il nuovo titolo quinto, che partirà a breve, per la definizione delle competenze sui professionali;
• affidare le qualifiche alle regioni (ma sono troppe) e i diplomi allo stato;
• fare sì che Istituti Tecnici Superiori i Poli Formativi, IFTS e Poli Tecnico Professionali si leghino ad una competenza regionale (rendendo felice in ciò Formigoni), ma di natura stabile e consortile, con presenza nel consiglio di amministrazione delle aziende;

Sulla “valutazione” si è dichiarato contento della struttura attuale dell’ Invalsi e sul ricorso ai “valutatori” esterni sia per i Dirigenti Scolastici che per i docenti.

In chiave contrattuale ha:
• dato per certo la firma sulla direttiva per il contratto scuola;
• detto che il nuovo reclutamento del personale deve passare attraverso il praticantato;
• ritenuto certa la possibilità, da parte dei Dirigenti Scolastici, di valorizzare gli insegnanti dentro la loro “didattica normale” grazie ad un compenso accessorio non contrattualizzabile (a discrezione?),

Sulla tragica situazione economica scuola ha evidenziato lo scarso senso di “parsimonia” delle scuole e la scarsa capacità di programmazione delle risorse da parte delle stesse, affermando anche che da settembre ogni scuola potrà gestire, per effetto DM 21 (Il “capitolone”), tutti i finanziamenti in unica soluzione ma senza fare cenno all’insostenibilità della situazione vista, l’assoluta insufficienza delle risorse messe a disposizione già verificata in prospettiva
In conclusione ci par di capire che Fioroni e Formigoni usino purtroppo lo stesso linguaggio basato su politiche di trasformazione che non provano ad ascoltare la “scuola pubblica”, ritenendo la stessa un corpo estraneo allo sviluppo del Paese.
Non una dichiarazione a favore di investimenti, non un’affermazione di promozione della sua qualità!
Tutto ciò rende gli obiettivi di Lisbona sempre più irraggiungibili.

Roma, 24 maggio 2007

LA SCUOLA IN PIAZZA