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Regione Lombardia: tavolo sulle autonomie scolastiche. Il numero rimane invariato ma si doveva fare di più!

Il tavolo del 16 Gennaio alla presenza del Vicepresidente Rossoni conferma il numero delle autonomie scolastiche già presenti in Lombardia ma si poteva ottenere di più! Ora aspettiamo la convocazione degli altri tavoli.

20/01/2009
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FLC Cgil Lombardia

Si è svolto il 16 Gennaio, l’atteso incontro con il Vicepresidente della Regione Lombardia Gianni Rossoni sulle autonomie scolastiche. La delibera di Giunta del 30.12.2008 sul dimensionamento mantiene a 1305 il numero delle autonomie ma, a giudizio di CGIL e FLC CGIL, tale numero avrebbe dovuto aumentare di almeno 3 unità se solo si fosse tenuto conto delle sedi CIPIA (ed. adulti) individuate come “sperimentali” nel corso dell’A.S. 08/09 e da far decollare come vere e proprie autonomie dall’A. S. 09/10, così come previsto dal Decreto Ministeriale del 25 ottobre 2007. Da qui la nostra denuncia dei giorni scorsi della perdita di tre autonomie!
Di fronte a questa nostra osservazione, l’Assessore ha ribattuto sostenendo di essersi attenuto alle indicazioni frutto delle scelte delle singole province presentate al tavolo tecnico tenutosi lo scorso 18 Dicembre salvando al contempo alcune autonomie “inderogabili” in alcuni territori. Unitariamente gli abbiamo risposto che avrebbe dovuto, prima di procedere alla deliberazione, convocare subito, come aveva promesso, il tavolo con le OO. SS, invece di convocarlo solo il 16 Gennaio “a fatto compiuto”. Forse il venire a conoscenza, in tempo utile, di queste indicazioni, come delle nostre informazioni sul considerevole aumento della popolazione scolastica lombarda, dati organico di fatto 08/09 (+ 14.581 alunni pari a 420 classi rispetto al 07/08) avrebbe potuto, in parte e in meglio, modificare le scelte poi effettuate.
In ogni caso la decisione di mantenere inalterato il numero delle autonomie, in prospettiva, a nostro giudizio, comporterà un ulteriore peggioramento della qualità dell’offerta formativa, perché non riuscirà a dare risposte adeguate agli incrementi dei flussi migratori nonché alle istituzioni con oltre 2.000 alunni.
A tal proposito abbiamo ritenuto assolutamente sbagliato l’atteggiamento delle province di Como, Pavia ed in particolare di Brescia che, con un numero di iscritti adulti tra i 3.000 e i 7.000, non hanno provveduto a deliberare diversamente da quanto fatto.

L’incontro è stato, comunque, l’occasione per rammentare all’Assessore gli impegni assunti a Novembre per l’istituzione di ben altri 3 tavoli regionali di confronto.

Uno, riguardante i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale nel contesto di riforma e trasformazione degli Istituti Tecnici e Professionali con particolare riferimento all’offerta formativa specifica della Formazione Professionale. Per la nostra Regione, che ha vissuto esperienze significative in materia di apprendistato, sperimentazione dell’Istruzione professionale, Poli Formativi, Diritto dovere, Formazione Professionale integrata e altro ancora, questo tavolo è divenuto ormai improcrastinabile, di fronte all’approssimarsi della riforma della secondaria, soprattutto per cominciare a capire con quale piano e con quali metodi Regione Lombardia intende approcciarsi al tema.
Nella consapevolezza che tutto ciò non rappresenterà solo un’operazione di riconversione degli indirizzi ma anche un processo che coinvolgerà tutto il personale, in particolare quello della scuola secondaria e della Formazione Professionale, compreso il tema occupazionale con il rischio di una sua locale esplosione, CGIL e FLC Lombardia hanno chiesto tempi opportuni per la giusta valutazione degli effetti di tale trasformazione e soprattutto per meglio capire le annunciate intenzioni di “fondere”, in unici contenitori ,le istituzioni statali professionali e regionali ,governati attraverso la pessima legge regionale n.19/07( cosiddetta del “sistema scolastico regionale istruzione, e istruzione professionale lombardo”).

L’Assessore ha convenuto che su questo argomento sia fondamentale mettere in piedi un “focus” di approfondimento, anche in tempi stretti, forse addirittura a Marzo chiedendo ai partecipanti d’adoperarsi per svolgere un vero ruolo “coinvolgente e partecipato”, ribadendo, comunque, che la volontà della Regione, sull’Istruzione e Formazione Professionale di mettere in campo una “offerta unica regionale”( secondo quanto previsto appunto dalla L.19/07) resta una scelta strategica. Infine sull’Istruzione Tecnica tutto sarebbe “congelato” restando in attesa di lumi da parte del Ministero.
Per quanto riguarda nello specifico la Formazione Professionale ha confermato, per l’anno 2009/10, la messa a regime definitiva dei corsi sperimentali triennali rimettendo a disposizione le stesse risorse precedenti per le doti e facendo coincidere le sue iscrizioni con quelle statali e cioè il 28 Febbraio p.v..

Un altro tavolo sul sistema universitario e ricerca lombardo per focalizzare le competenze che il nuovo titolo V° costituzionale assegna alle regioni ed in particolare quanto prevede l’art. 116, ovvero la regionalizzazione dei servizi formativi, da legarsi anche al nuovo provvedimento, quale il D.L. 190 del 10 novembre ’08 convertito in legge n.1 09/01/09. Su tutto ciò abbiamo altresì rammentato a Rossoni come il sistema universitario e della ricerca lombardo verrà fortemente coinvolto. C’è la necessità di capire in che atti si tradurrà la disponibilità della Regione a sostenere la politica dei “virtuosi”, che classifiche si andranno a redigere e come il tutto verrà gestito rispetto alle attribuzioni del nuovo titolo V°. Per la Ricerca abbiamo poi ricordato alcune questioni aperte in particolare quelle legate al precariato che, per le sole CNR Lombarde, arriva al 50,3%. Su questo argomento Rossoni è rimasto sulle generali sostenendo che sull’intera partita ci sono risorse disponibili frutto anche delle buone interlocuzioni con il precedente governo, risorse che consentirebbero anche di aumentare il numero dei dottorati di ricerca, riservandosi, comunque, di affrontare nel dettaglio tutte le questioni sull’apposito tavolo.
Ed infine l’ultimo tavolo sul tempo pieno. Su questo delicato argomento che riguarda il 40% delle famiglie lombarde, le OO. SS., durante l’incontro, hanno ulteriormente ribadito a Rossoni la necessità che in Lombardia ci sia la garanzia del mantenimento quantitativo e qualitativo del modello scolastico del tempo pieno, così come oggi previsto dagli ordinamenti vigenti e con particolare riferimento al doppio organico e alla formazione per moduli didattici. Solo in questo modo potranno essere assicurati sia gli aspetti caratteristici organizzativi, di contenuto educativo che la piena fruibilità da parte delle famiglie.

Come CGIL e FLC Cgil abbiamo colto l’occasione per sollecitare la Regione a fare di più soprattutto in relazione alla partita organici, tempo pieno e tempo prolungato. Infatti, molto dipende dalla Regione rispetto, ad esempio, alla capacità di rispondere alle diverse domande che verranno espresse dalle famiglie, nel senso che ad essa è data facoltà di “debordare” rispetto ai regolamenti Gelmini riferendoci all’art.4 dello schema di regolamento per la “riorganizzazione della rete scolastica”. La Regione, quindi, deve adoperarsi affinché tutte le domande di tempo pieno e prolungato espresse entro il 28 Febbraio siano accolte!

L’Assessore di fronte a questa sollecitazione si è limitato a dire che è prematuro esprimersi perché bisogna aspettare le “scelte” delle famiglie sul “modello” orario richiesto e poi fare una valutazione complessiva ribadendo però che la Gelmini un aspetto lo ha chiarito: le compresenze sono escluse! Come CGIL e FLC CGIL Lombardia abbiamo ribattuto che è assolutamente fondamentale l’assegnazione di quote organico soddisfacenti alle esigenze espresse dalle famiglie sostenendo con ciò che il tema delle compresenze deve legarsi solo ed unicamente ai diversi piani dell’offerta formativa deliberati dalle singole e autonome istituzioni scolastiche. Infine sulla valutazione complessiva abbiamo ricordato la necessità che al prossimo tavolo sia presente anche la direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Rossoni ha concluso i lavori riconfermando gli impegni politici assunti lo scorso Novembre e ribadendo la volontà di convocare i tavoli con la tempistica concordata con le OO.SS.

Rimaniamo, quindi, in attesa che le promesse vengano mantenute continuando ad incalzare la Regione su tutti questi argomenti fondamentali per il futuro del sistema istruzione della Lombardia.

18 gennaio 2009