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Lombardia, i comparti della conoscenza scioperano il 5 novembre

FLC Cgil, CISL Scuola e CISL Università Lombardia hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale e hanno individuato per lo sciopero generale di tutta la giornata la data del 5 novembre 2008.

02/10/2008
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5 Novembre. Sciopero generale regionale
di tutti i comparti della conoscenza

A sostegno della SCUOLA, della RICERCA, della UNIVERSITA’ e dell’AFAM
quali sistemi di formazione pubblici italiani
A sostegno del Lavoro e dello Sviluppo

Avviate, oggi 02 ottobre, tutte le procedure previste per l’indizione dello sciopero generale per i comparti della Scuola, Ricerca, Università e dell’Alta Formazione Artistica e Musicale per la Regione Lombardia.

FLC CGIL Lombardia, CISL Scuola e CISL Università Lombardia nel proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale hanno individuato per lo sciopero generale di tutta la giornata la data del 05 novembre.

Diciamo no alle scelte della manovra economica del governo Berlusconi ed in particolare contro tutte le misure previste per questi settori della formazione contenuti nella legge 133/08 (ex DDL 112) e nel decreto legge Gelmini n. 137 del 1° settembre ’08.

Questi provvedimenti legislativi mettono in discussione la tenuta e la qualità del sistema pubblico nazionale dell’istruzione e della formazione attraverso un lavoro di smantellamento degli attuali ordinamenti didattici, dalla scuola dell’infanzia fino all’università;

Sulla scuola si sta definendo una spietata manovra che attraverso operazioni per “fare cassa” fa scempio di programmi e curricoli, della qualità dell’insegnamento e del lavoro educativo e formativo assicurato in questi anni e sceglie di non investire in una formazione pubblica e di qualità che possa contribuire a risollevare le sorti del nostro Paese.

Si vuol ridurre la scuola ad un’agenzia in grado di dare solo una risposta minima al diritto di piena cittadinanza da assicurare a ciascuno, con conseguenze di nuove e profonde differenziazioni sociali, sulla base delle possibilità –anche economiche- di scelta, ed un generale abbassamento dei livelli di conoscenza e saperi, di cultura e di capacità critica.

Per l’Università si punta alla trasformazione in fondazioni di diritto privato e si decide per un processo di declassamento attraverso un blocco del turn-over, un taglio drastico delle fonti di finanziamento e delle risorse del salario accessorio ed un raffreddamento del processo di stabilizzazione. Siamo di fronte ad un vero attacco che nei fatti sollecita la privatizzazione del mondo universitario.

Per la Ricerca attraverso un processo di razionalizzazione degli enti e di conseguente riduzione dei fondi, si mira ad una loro sostanziale riduzione e ad un controllo “centralistico” organizzativo ed economico contro le norme previste dalla Costituzione in materia di autonomia degli enti stessi, il tutto va sommato ad un raffreddamento del processo di stabilizzazione del personale precario.

Per l’AFAM giudichiamo grave il taglio del 10% dei fondi destinati alla contrattazione integrativa e quindi ai salari dei dipendenti di questo settore nonché il non aver messo all’ordine del giorno un intervento di carattere finanziario con l’obiettivo di garantire l’ordinario funzionamento delle istituzioni.

Per tutte queste istituzioni formative, più in generale, si vuole procedere nella trasformazione ad agenzie in grado di dare solo una risposta minima al diritto di piena cittadinanza da assicurare a ciascuno e questo attraverso un generale abbassamento dei livelli di conoscenza e saperi, di cultura e di capacità critica.

La dichiarata volontà di procedere speditamente all’approvazione di questi provvedimenti ci impone una forte assunzione di responsabilità civile, cioè di difesa della società responsabile, ancor prima della difesa dei diritti sindacali.

Chiediamo a tutti i lavoratori della Scuola, dell’Università, della Ricerca e della Accademie e Conservatori docenti, alle famiglie, agli studenti, ai diversi organi degli istituti formativi, ai comuni e alle province, alle associazioni professionali, di respingere questa pesante manovra contro il diritto al sapere e al conoscere, contro il diritto allo studio quale principio di uguaglianza e di promozione in applicazione degli orientamenti della Costituzione italiana aderendo a tutte le iniziative preparatorie della manifestazione regionale e dello sciopero generale del 05 novembre.

Milano, 2 ottobre 2008

Tag: tagli