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Lombardia, apertura di tavoli di confronto regionale

Tavoli di confronto permanente su Scuola, Formazione Professionale, Università, Ricerca e dimensionamento.

24/11/2008
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Comunicato FLC Cgil Lombardia

Regione Lombardia: Tavoli di confronto permanente su Scuola,
Formazione Professionale, Università e Dimensionamento.
Coinvolgiamo tutti

Il 19 Novembre scorso durante l'incontro tra la Regione Lombardia e le OO. SS. confederali e di Categoria, l'Assessore Rossoni si è dichiarato disponibile ad affrontare comunemente gli argomenti "strategici" sulla Scuola, sull'Università e sulla Ricerca aprendo tavoli di confronto regionale.

Finalmente, dopo il "gelo" creatosi con l'approvazione della Legge 19/07, la Regione Lombardia si è dichiarata interessata e disponibile ad affrontare tali temi impegnandosi a mantenere aperti, in via continuativa, tavoli di confronto regionale per affrontare i seguenti temi:

1. Valutazione congiunta dei numeri finali riguardanti i punti regionali di erogazione del servizio scolastico e dei parametri che li hanno determinati, prima della delibera di Giunta, prevista per fine anno e a seguito della quale si provvederà a dar corso dal 2010/11 alla soppressione di sedi ed istituzioni scolastiche.

2. Confronto sui percorsi di Istruzione e Formazione Professionale nel contesto di riforma e trasformazione degli Istituti Tecnici e Professionali con particolare riferimento all'offerta formativa specifica della Formazione Professionale.

3. Confronto sul sistema universitario lombardo tenendo presente le competenze che il nuovo titolo V° costituzionale assegna alle regioni ed in particolare per quanto attiene all'art. 116, ovvero la regionalizzazione dei servizi formativi, da legarsi anche al nuovo provvedimento, comunque limitativo, quale il D.L. 190 del 10 novembre '08.

4. Tempo pieno: su questo delicato punto che riguarda il 40% delle famiglie lombarde, le OO.SS. hanno chiesto che in Lombardia ci sia la garanzia del mantenimento quantitativo e qualitativo del modello scolastico del tempo pieno, così come oggi previsto dagli ordinamenti vigenti e con particolare riferimento al doppio organico e alla formazione per moduli didattici, assicurando in questo modo sia gli aspetti caratteristici organizzativi e di contenuto educativo che la piena fruibilità da parte delle famiglie.

Le OO.SS. confederali e di categoria hanno valutato positivamente l'esito di questo primo incontro impegnandosi, su tutti gli argomenti affrontati, a continuare il confronto nonostante le evidenti e notevoli differenze di vedute sulla recente riforma Gelmini, in quanto il tema del diritto allo studio a tutti i livelli, è, in ogni caso, un diritto costituzionale e primario di cittadinanza.

Su tutti questi temi, come FLC CGIL Lombardia riteniamo opportuno che su tali tavoli di confronto siedano contemporaneamente i diversi protagonisti della gestione dell'offerta formativa regionale. Ci riferiamo in particolare a riunioni che vedano le presenze di Regione Lombardia, OO. SS. Confederali e di Categoria, Direzione Regionale Scolastica, ANCI e UPI Lombardia.

Tali questioni, sebbene la legge affidi alla Regione la regia della gestione, non possono essere affrontati però su tavoli separati come già è avvenuto in occasione del 19 con l'incontro con le OO. SS., il 21 con la Direzione Scolastica Regionale e ancor prima con i diversi assessori provinciali.
Così non va bene! Il tema comune deve essere affrontato in modo comune!

Rinnoviamo quindi la nostra originale richiesta confederale, espressa già in sede di U. S. R. Direzione Lombardia e riferita al pieno coinvolgimento delle OO. SS. di categoria, quali vere depositarie dei problemi conseguenti alla trasformazione della rete scolastica lombarda nonché dei diversi interessi dei lavoratori della scuola.

Anche per l'Università e per gli Enti di Ricerca occorre procedere allo stesso modo, ovvero, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate. Le novità introdotte dal D.L. 180 del 10 novembre scorso non possono essere lette come un atto di promulgazione delle dichiarazioni congiunte elaborate dagli Assessori regionali e da alcuni magnifici Rettori lombardi. Queste dichiarazioni non possono divenire il verbo della governance dell'istruzione superiore della Lombardia!
Da noi abbiamo diverse Università e sedi di Enti di Ricerca pubblici. Queste realtà vanno tutte considerate alla pari. Non accettiamo le graduatorie dei più o meno “virtuosi” e che a secondo del livello di virtuosità possono, ma solo ipoteticamente, chiamarsi fuori dagli effetti derivanti dal pesante taglio del Fondo di Funzionamento Ordinario.
In una fase nella quale si decide di tagliare 1,5 miliardi per l'Università, la Ricerca e l'Alta Formazione Artistica e Musicale, c'è poco da far classifiche!

Noi siamo a che si provveda a riconoscere il merito di chi ha meglio lavorato, ma siamo altresì tra quelli che chiedono certezze rispetto all'avere messo tutte tali istituzioni nelle condizioni di partecipare e di competere alla pari.

In allegato il comunicato unitario con la descrizione dettagliata delle tematiche analizzate durante l'incontro.

Milano, 22 novembre 2008