La FLC Cgil della Lombardia sul futuro dell'istruzione tecnica
Comunicato stampa della Segreteria Regionale FLC Cgil Lombardia.
Comunicato stampa
Segreteria Regionale FLC Cgil Lombardia
Riforma Secondaria. Istruzione Tecnica. La Gelmini ha fretta e l’Associazione TreeLLLe
chiede carta bianca per i Dirigenti Scolastici! Non va bene!
L’occasione per nuove esternazioni da parte del Ministro Gelmini circa il futuro dell’Istruzione Tecnica è data dalla presentazione del nuovo quaderno prodotto dall’Associazione TreeLLLe dal titolo “L’Istruzione Tecnica – Un’opportunità per i giovani, una necessità per il Paese”.
Il Presidente dell’Associazione Attilio Oliva, nel dibattito sulla riforma degli istituti tecnici, ha colto l’occasione per girare un chiaro ed evidente sostegno al Governo e al Ministro Gelmini quando nel suo intervento si è riferito al disegno di legge presentato dall’on. Aprea e in particolare là dove si prevede la trasformazione delle scuole italiane in “fondazioni”.
Infatti Oliva ha dichiarato che “è indispensabile una nuova governance per istituti veramente autonomi con al vertice dirigenti scolastici con poteri operativi, affiancati da consigli di indirizzo (di amministrazione ndr) capaci di approvare piani di gestione e di deliberare in materia di assunzione di personale”. Non vi è che dire per un’associazione che si presenta (vedasi loro sito) “rigidamente apartitica e agovernativa”.
FLC Cgil Lombardia dissente nel modo più risoluto per una lettura di un’uscita dalla crisi di credibilità dell’istruzione tecnica che passa attraverso la trasformazione di tali scuole in aziende gestite da Presidi trasformati in Amministratori delegati! Il modo per dare una vera credibilità continua ad essere, a nostro avviso, quello di fornire investimenti di qualità e risorse a favore del personale, a partire dalla stabilizzazione del loro rapporto di lavoro.
Non dispiacciono invece le dichiarazioni di Gianfelice Rocca, vice presidente di Confindustria, almeno nella parte dove ricorda alla presente Gelmini che occorre “stare attenti a non costruire all’italiana riforme scritte sulla carta a Roma e senza tener conto delle esigenze delle scuole, degli studenti, degli insegnanti e delle realtà locali”.
Di ciò, infatti, ci piace cogliere l’idea, da noi sempre sostenuta, che una riforma non può e non deve essere fatta senza il contributo di chi la scuola “la fa e la vive”. Ci piace meno il richiamo alle realtà locali se inteso come delega “piena” alla Regione perché ciò potrebbe introdurre il rischio dell’avvio di un’operazione che porterebbe inevitabilmente verso lo smantellamento di un sistema nazionale pubblico.
Felice De Toni, presidente della commissione ministeriale per la Riorganizzazione dell’Istruzione Tecnica e Professionale, nel lanciare le sue preoccupazioni dettate dallo slittamento al 2010/11 dell’avvio della riforma della superiore, ha fornito un assist al Ministro Gelmini la quale si è subito preoccupata d’informare i presenti che il tutto potrà essere anticipato da “sperimentazioni”.
Abbiamo già detto e scritto della nostra preoccupazione in tal senso rispetto alla disponibilità manifestata dalla Regione Lombardia a candidarsi in questa direzione!
FLC Cgil Lombardia, nel ricordare in proposito la promessa della convocazione del tavolo di confronto tra Regione, OO. SS. e Direzione Regionale Scolastica, ritiene che sia quello il luogo dove concertare e decidere tali scelte.
Milano, 29 gennaio 2009
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