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La FLC CGIL di La Spezia scrive alle famiglie degli studenti

Lettera aperta di Lara Ghiglione: "Uniti e coesi in difesa della scuola pubblica".

26/10/2010
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Lara Ghiglione, Segretaria generale della FLC CGIL La Spezia, scrive alle famiglie degli studenti:

A partire dall'8 ottobre la FLC CGIL ha indetto uno sciopero orario articolato di un'ora ogni 15 giorni, che si protrarrà sino a dicembre. Lunedì 25 ottobre i lavoratori della scuola hanno aderito alla seconda ora di sciopero articolato entrando in servizio un'ora dopo o terminando il loro orario un'ora prima, nei turni pomeridiani. 

Se, da un lato, aderire a questa forma di protesta permette ai lavoratori di esprimere il proprio disappunto verso una politica scolastica iniqua e deleteria, dall'altro, ci rendiamo conto, possa incidere negativamente sulla già difficile organizzazione delle famiglie, come spesso evidenziano docenti ed ATA.
Nonostante questo, crediamo che sia necessario portare avanti la nostra protesta in difesa della scuola pubblica. 
Anche nella nostra provincia i tagli alla scuola stanno determinando numerose difficoltà e problemi di varia natura. Aver sottratto risorse economiche ed umane alla scuola sta mettendo a repentaglio sia la sicurezza dei nostri istituti, sia la qualità dell'offerta formativa.

La maggior parte delle classi sono troppo numerose (28- 30 alunni), in contrasto con le normative sulla sicurezza, e spesso è necessario spostare gli alunni in classi diverse, quando un docente è assente, perchè le risorse economiche delle scuole non permettono di nominare un supplente ogni qualvolta se ne presenti la necessità. L'aver eliminato ogni ora a disposizione dei docenti e di compresenza tra gli insegnanti ha amplificato il problema ed oltre a questo risulta praticamente impossibile attuare progetti di qualità o predisporre corsi di recupero o rinforzo per gli alunni che hanno più difficoltà. Anche le attività laboratoriali e le uscite scolastiche sono praticamente inattuabili poiché non è più possibile garantire un adulto ogni 15 alunni, come previsto dalla normativa. 

Il Ministero ha dimezzato, anche agli alunni con disabilità gravi, le ore di sostegno disattendendo così la Sentenza della Corte costituzionale n. 80/2010 (successivamente applicata dalla Sesta Sezione del Consiglio di stato con la Sentenza n. 2231 del 23 Marzo 2010 ). 

Nelle scuole il personale ATA (collaboratori scolastici e amministrativi) è insufficiente e i piani degli istituti non sono vigilati perchè spesso è presente un solo collaboratore in tutto il plesso. Questo anche nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, e spesso i docenti si trovano a dover decidere se accompagnare un bambino di 3 anni che non si sente bene in bagno, lasciando la classe incustodita, o se vigilare la classe senza assistere il bambino, con la gravosa responsabilità che questa scelta comporta. Per riuscire a garantire la pulizia e l'igiene degli edifici il personale ausiliario è spesso costretto ad effettuare ore di straordinario imposte e probabilmente non retribuite. 

L'acquisto del materiale didattico (carta, gessi, colori) e di quello di prima necessità (sapone, detergenti, carta igienica...) sono ormai esclusivamente a carico delle famiglie ormai costrette ad elargire un "obolo" di inizio anno.

Sulla riforma della scuola superiore, insieme a molti altri aspetti deleteri, quali la detrazione di personale e tempo scuola, c'è da evidenziare l'abbassamento dell'obbligo scolastico a 15 anni e il ritorno al praticantato.

A questo quadro così catastrofico, ma assolutamente reale (basterebbe trascorrere un giorno in una scuola della nostra provincia come osservatori per rendersene conto) va aggiunto tra le motivazioni dello sciopero il blocco dei contratti del personale della scuola per 3 anni, il blocco degli scatti d’anzianità, la detrazione degli stipendi in caso di malattia, il carattere sanzionatorio e punitivo di tutti i provvedimenti ministeriali. Forse in una rivendicazione sindacale queste ultime problematiche avremmo dovuto metterle nei primi posti, se non fosse che a noi prima di tutto sta a cuore il futuro della scuola pubblica e il rispetto dei diritti dei nostri alunni.
Sono queste le motivazioni che ci portano a scioperare e la nostra non è una presa di posizione per garantirci privilegi, né tanto meno si tratta di una rivendicazione contro le famiglie o contro i nostri alunni che anzi vorremmo accanto a noi nelle piazze e nelle varie iniziative. Per questo chiediamo ai genitori di tollerare gli eventuali disservizi che si verranno a creare con questa nostra forma di sciopero. Perchè questa battaglia, in difesa del diritto allo studio dei nostri alunni, è necessaria condurla uniti e coesi.