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Avanza la protesta nelle scuole della capitale contro i provvedimenti del governo

A Roma nasce il coordinamento cittadino insegnati-genitori a tutela della scuola pubblica. Resoconto dell'incontro del 4 settembre presso il 126° C.D.

05/09/2008
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Si allarga la protesta nelle scuole della capitale contro il ritorno del maestro unico e i provvedimenti del governo Berlusconi. A Roma nasce il coordinamento cittadino docenti-genitori, con il nome provvisorio " Non rubiamo il futuro ai nostri figli", per la difesa della qualità della scuola pubblica.

Pubblichiamo di seguito il resoconto dell'incontro che si é svolto il 4 settembre presso il 126° C.D. di Roma.

Roma, 5 settembre 2008
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Il giorno 4 settembre 2008 è nato, in un’Assemblea aperta, indetta dalle RSU e dal collegio dei docenti del 126° Circolo Didattico di Roma, e alla quale hanno partecipato rappresentanti di diverse sigle sindacali, RSU, docenti e dirigenti di varie scuole e genitori, il coordinamento cittadino docenti-genitori, con il nome provvisorio “ Non rubiamo il futuro ai nostri figli”, per la difesa della qualità della Scuola Pubblica, a fronte dei provvedimenti legislativi in atto (decreto legge Gelmini e legge finanziaria).
L’Assemblea ha costituito l’occasione per informare e riflettere sui contenuti del decreto legge del Ministro Gelmini.
Gli interventi dei partecipanti hanno segnalato una forte preoccupazione per quanto accadrà con l’entrata in vigore di tali disposizioni normative.

In modo particolare dal dibattito sono emerse alcune questioni di alto profilo culturale, che ci invitano a riflettere profondamente su quanto sta accadendo e accadrà nel mondo della Scuola Pubblica e che avrà forti e negative ripercussioni sull’intera società civile.

In primo luogo il ritorno al maestro unico comporterà l’affermarsi di un modello di scuola autoritario in cui decade l’integrazione dei saperi che è propria di una scuola partecipata e pluralista.

La norma in questione genera grande preoccupazione in tutti gli operatori della scuola in quanto l’essere “unico” del maestro andrebbe a rompere l’integrazione epistemologica tra gli ambiti disciplinari, che rappresentano la complessità dei saperi e dei linguaggi “al plurale” propri del nostro tempo.

Un altro punto sottolineato durante il dibattito riguarda il disorientamento delle famiglie per un modello di scuola ormai “messo in naftalina”. I genitori - e gli stessi bambini - sono oggi abituati a relazionarsi con tutti i docenti del team, perché la pluralità insegnante garantisce un’osservazione più accurata dei vari aspetti dell’apprendimento e del comportamento dei loro figli.

È necessario quindi “contrastare” questo decreto rimettendo in campo le varie leggi di riforma del passato – fondamento del fare scuola oggi – che andrebbero a perdere quella forza propulsiva rispondente a un modello culturale proprio della società di oggi.

Il maestro unico risponde ad una logica di “centralizzazione” che rimanda ad un modello in cui c’è chi comanda e chi ubbidisce, espressione non tanto di autorevolezza ma di “autoritarismo”. È come se fosse la riverberazione dell’eco delle vicende mondiali.

Un altro aspetto del decreto riguarda il suo versante sociale. La famiglia si troverà ad affrontare difficoltà pratiche: dove andranno i figli dei genitori lavoratori al termine del tanto ridotto orario scolastico? Chi salvaguarderà la crescita culturale e formativa dei bambini, al di là della loro estrazione sociale e delle difficoltà individuali?

L’assemblea, in maniera unanime, ha ritenuto come primo passo indispensabile la divulgazione dell’informazione relativa al decreto, affinché non rimanga nell’ambito degli addetti ai lavori, ma rompa il “silenzio assordante” dei media. Il decreto – e le sue conseguenze negative - è necessario che sia conosciuto da tutta la società civile alla quale si farà appello attraverso diverse iniziative, non per appartenenza politica, ma per un sentire comune dei cittadini.

A livello sindacale si auspica la creazione di un coordinamento regionale unitario delle RSU, promotore di iniziative e che raccolga e diffonda tutte le manifestazioni che si svilupperanno nei vari contesti locali.

Il successivo appuntamento del coordinamento cittadino “ Non rubiamo il futuro ai nostri figli” sarà per lunedì 8 settembre 2008 alle ore 17,00 presso il 126° Circolo in Via Ferraironi 38, cui seguirà, presso la libreria “Rinascita” di Largo Agosta alle ore 19,30, un dibattito con diverse personalità della cultura e della politica.