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Ufficio scolastico della Campania ancora senza una guida. La denuncia della FLC CGIL

Il MIUR non nomina il nuovo direttore generale, lasciando in uno stato di abbandono le istituzioni scolastiche.

13/12/2010
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A cura della FLC CGIL Campania

La FLC CGIL Campania ritiene estremamente grave che, ad un anno dal pensionamento del direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, il Ministro dell'Istruzione non abbia ancora provveduto a nominare il successore, preferendo soluzioni provvisorie o scelte irregolari, bocciate dagli Organi di controllo: in Campania non vi è alcuna direzione dell'Amministrazione scolastica; in una delicatissima fase per il sistema di istruzione pubblica, in cui si stanno realizzando profondi cambiamenti in tutti i segmenti dell'istruzione, manca la necessaria guida.

Le riforme della primaria e delle secondarie, imposte da un governo miope e che non sopporta la funzione pubblica dello Stato nei settori della conoscenza, riforme che guardano più al passato che alle esigenze e al futuro delle giovani generazioni e dello sviluppo armonico della società, vengono attuate lasciando le istituzioni scolastiche e il personale completamente soli, avallando così il "far da sé" che sta crescendo nelle scuole e che sempre più frequentemente oltrepassa i limiti legislativi e contrattuali.

Già lo scorso febbraio, con un nostro documento, abbiamo sostenuto che la complessità dell'istruzione pubblica campana ha bisogno di un direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale impegnato a tempo pieno per affrontare i problemi che affliggono la scuola della nostra regione e non di un amministratore subalterno al MIUR, semplice esecutore e passacarte, necessitando, dunque, una direzione competente, autonoma, autorevole e non eterodiretta.

Il ministro ed il governo sono indifferenti alle nostre preoccupate valutazioni e più ancora alle problematiche della nostra regione. Dopo aver impoverito la rete scolastica della Campania, ampliando le differenze con le altre zone del Paese, riducendo la qualità del servizio e i livelli occupazionali, lasciano l'Amministrazione scolastica regionale senza direzione. Del resto è molto funzionale un Ufficio scolastico che si limiti a gestire l'ordinario, che si occupi essenzialmente della cancellazione dei migliaia di posti, in attesa di trovare le giuste convenienze politiche per riempire qualche casella vuota di appartenenza partitica, che spesso non hanno nulla a che vedere né con la competenza né con le esigenze delle scuole.

Nel frattempo, in Campania è assente un credibile interlocutore delle Amministrazioni periferiche dello Stato, in particolare della Regione, che, senza le dovute interlocuzioni e senza avere un quadro certo delle situazioni reali di tutte le realtà scolastiche, sta per attuare il dimensionamento della rete scolastica, col rischio di aggravare ulteriormente, più che risolvere, i problemi.

Ma manca anche un interlocutore del sindacato. Le relazioni sindacali sono completamente insufficienti, la difesa degli interessi dei lavoratori della scuola diventa sempre più ardua, l'immobilismo degli uffici allontana la soluzione di annosi problemi che investono direttamente gli interessi degli amministrati. Pochi giorni fa i lavoratori dell'Ufficio scolastico regionale hanno proclamato lo stato di agitazione denunciando praticamente l'abbandono cui versano da troppo tempo.

Per questi motivi, la FLC CGIL denuncia ancora una volta e con preoccupato allarme la gravità della situazione e, ritenendo non più rinviabile la nomina del direttore generale, fa appello alle Istituzioni, al Presidente della Regione Campania, alle delegazioni parlamentari, ai partiti affinché intervengano sul MIUR per una soluzione immediata del problema, lasciando così solo al ministro e al governo il carico della grave responsabilità politica e morale nei confronti dei cittadini della Regione Campania.