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Via i direttori amministrativi nelle scuole, arrivano i vincitori di concorso

E i precari rischiano il licenziamento. Protestano i presidi, in 40 scrivono a Versari: "No a questo ricambio in corso d'anno, è rischio caos". L'amarezza di chi ha retto le segreterie per anni

24/12/2020
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Hanno guidato per anni le segreterie delle scuole. Hanno permesso il difficile avvio delle lezioni in piena pandemia, collaborando coi presidi. I Dsga, con una sigla, ovvero i direttori dei servizi generali e amministrativi. Solo che erano "facenti funzione". E dal primo di gennaio saranno esautorati. "Grazie, non abbiamo più bisogno di voi", il messaggio. Non che non sia giusto, al loro posto arrivano i vincitori del concorso. Sono i tempi a rendere questa vicenda surreale e umiliante per chi deve lasciare il posto. E all'amarezza si aggiunge la rabbia dei presidi. 

In una quarantina hanno scritto al direttore dell'ufficio scolastico regionale Stefano Versari per chiedere di "garantire la continuità del funzionamento amministrativo-contabile delle scuole" e di non licenziare i precari. Il cambio in corso d'anno, dovuto al fatto che il concorso - atteso per anni - si è chiuso in ritardo, crea un bel problema negli istituti.

"Un vincitore di concorso assunto in servizio in corso d’anno si troverà a prendere in carico complesse procedure amministrativo contabili in corso di lavorazione ed in via di predisposizione - scrivono i dirigenti scolastici bolognesi - pur avendo la necessaria preparazione teorica non possiede esperienza in merito".

E ancora: "Si vede difficilmente percorribile, se non impossibile, l’ipotesi di un tutoraggio con conseguente maggior carico di lavoro in capo agli ex facenti funzione, in affiancamento al neo immesso in ruolo, quando si è appena risolto l’incarico o il contratto con conseguente perdita dei benefici connessi, comprensivi dell’indennità di direzione che, a partire dalla data di assunzione in servizio, andrà a favore del neo immesso". Tra l'altro il rischio è un effetto domino: i facenti funzione che tornano a fare gli amministrativi, questi ultimi che, se assunti a tempo determinato con le risorse Covid, rischiano di andare a casa se non basteranno i fondi per tenerli.

Un pasticcio. I presidi chiedono a Versari di trovare delle soluzioni: posticipare l'immissione in ruolo dei vincitori di concorso, con decorrenza giuridica ferma però al primo settembre 2020; in alternativa far mantenere l'indennità di direzione ai facenti funzione o trovare le risorse affinchè possano fare da tutor ai nuovi, ma con compenso.

Osserva Carlo Braga, preside del Salvemini, in un post su Facebook: "Nulla da dire sulla legittima, seppur tardiva, chiusura del concorso, ma sostituire in questa fase cruciale, una figura basilare per il buon funzionamento della scuola non può che tradursi in un ulteriore imponente sforzo per le scuole".

Lo sfogo dei Dsga facenti funzione è condiviso, corre nelle chat, riguarda almeno tremila amministrativi in Italia. Un "trattamento surreale riservato a chi negli ultimi anni e soprattutto dall’inizio della pandemia ha consentito il corretto funzionamento delle scuole - la testimonianza di Clotilde Boccia, che raccoglie le voci dei direttori amministrativi facenti funzione - in un momento di crisi in cui ogni singolo contributo è essenziale, vengono buttate via risorse preziose".

"Sia chiaro, capisco il diritto dei vincitori di concorso e non lo contesto - continua Clotilde Boccia, Dsga non di ruolo da 16 anni - io non l'ho passato, dunque è giusto così. Anche se è successo a tanti, dovendo dirigere l'attività nel frattempo. Mi preoccupa però il disservizio che si potrebbe creare. E rimane l'amarezza: come fai a stare in una scuola dove fino a ieri hai diretto l'ufficio? Lo dico per noi, ma anche per i nuovi che arriveranno: è una situazione anomala".

Quello che si teme èla discontinuità del servizio che potrebbe portare, nei primi mesi del 2021, ad un blocco delle attività amministrative e contabili: Programma annuale, contrattazione di Istituto e conto consuntivo 2020. "Si è parlato molto della scuola in questi mesi - continua chi perderà il ruolo di direzione delle segreterie - ma tutto ciò accade nel silenzio più assoluto. Andrebbero trovate soluzioni immediate per tutelare i lavoratori, per porre rimedio alle improbabili scelte effettuate ed evitare l’ennesimo conflitto nelle aule dei Tribunali".


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