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Verso la no-stop del 19 e 20 a Foligno

Verso la no-stop del 19 e 20 a Foligno Da Trieste a Caserta tutti in piazza contro la Moratti Angela Nocioni Cinquemila in piazza a Bologna, duemila a Padova, altrettanti a Trieste, più di m...

15/12/2001
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Verso la no-stop del 19 e 20 a Foligno
Da Trieste a Caserta tutti in piazza contro la Moratti
Angela Nocioni
Cinquemila in piazza a Bologna, duemila a Padova, altrettanti a Trieste, più di mille a Caserta e a Frosinone. In nome del diritto di tutti al sapere critico. La riuscita delle mobilitazione di ieri dovrebbe render chiaro, anche alla impermeabile ministra Moratti, che chi nella scuola studia o lavora non rimarrà inerme a guardare lo smantellamento della scuola pubblica. I cinquemila di Bologna hanno manifestato sotto la neve. Sono usciti dagli istituti superiori in agitazione da settimane e dalle università, dove è stata appena occupata l'aula di economia, portando per le strade del centro gli slogan della protesta. "Demorattizzare la cultura". "Diritto allo studio". Bersagliata da palle di neve una scuola privata. Dalla testa alla coda del corteo il passaparola: tutti a Foligno il 19 e il 20 dicembre per assediare gli Stati generali della ministra. Anche a Trieste si è manifestato in duemila nonostante le raffiche di bora che superavano i 150 chilometri orari. Da piazza Goldoni fino a piazza Unità per il corteo organizzato dal colletivo studentesco "Fragole e sangue". Studenti e insegnanti. Tante le bandiere di Rifondazione comunista. Sit-in conclusivo con la fontana dei Quattro Continenti coperta dagli striscioni "La scuola non è un'azienda" e "Lo studente non è una merce". Migliaia in piazza anche a Padova. Studenti da tutto il Veneto, insegnanti e altri lavoratori hanno marciato insieme dalla stazione fino a piazza dei Signori. Qualche palloncino pieno di vernice contro un istituto privato. La manifestazione contro l'assalto del governo al diritto allo studio è avvenuto dopo una notte di pacifici blitz contro sessanta agenzie di lavoro interinale. Blitz avvenuti all'interno della settimana della disobbedienza sociale in corso nel nel nord est. Al megafono Luca Casarini, del Laboratorio dei disobbedienti, ha dedicato la manifestazione di ieri a Barbara Pettenello, la ragazza in contratto interinale, dipendente di un'azienda della bassa padovana, morta il mese scorso in un incidente sul lavoro. A Rovigo riuscitissimo presidio davanti al palazzo delle Poste, dove dalla mattina si sono dati appuntamento i lavoratori per due ore in sciopero in difesa dell'articolo 18. Ai dipendenti delle Poste si sono aggiunti insegnanti, lavoratori dell'archivio di Stato e rappresentanti del movimento studentesco. Per difendere il diritto allo studio insieme a quello a un lavoro degno. Contro la finanziaria Berlusconi che toglie soldi al sociale per finanziare la guerra globale. La manifestazione di Caserta, che ha raccolto un migliaio di studenti arrivati anche dalla provincia, si è conclusa con un incontro con il provveditore Ammaturo, il prefetto Schilardi e l'assessore provinciale per l'edilizia scolastica ai quali sono state denunciate le pietose condizioni degli istituti. Gli studenti in movimento di Caserta annunciano che arriveranno in massa a Foligno "per tentare di bloccare con azioni pacifiche gli Stati generali di Moratti, Berlusconi e Fini". Nella cittadina umbra scelta dalla ministra per la sua kermesse blindata, dove il movimento sta si preparando la due giorni di happening studentesco, ieri gli studenti sono scesi in piazza. Corteo per le vie del centro di Foligno e musica a tutto volume. Aspettando i 20mila in arrivo per il 19 e 20 dicembre. A Milano invece hanno manifestato gli attivisti del Forum per la difesa della salute, aderente al social forum milanese, a fianco dei lavoratori in sciopero contro la distruzione del Servizio sanitario nazionale e il nuovo piano sanitario regionale che riduce il ruolo della Asl a quello di agente amministrativo. Fitta presenza al corteo dei lavoratori dell'Istituto scientifico San Raffaele, modello di nosocomio per il governo Berlusconi. In attesa della due giorni di Foligno si moltiplicano le occupazioni di scuole. Ieri a Nicosia (Enna) è stata la volta degli studenti dell'istituto tecnico "Alessandro Volta". Preso possesso dell'edificio hanno reso pubblico il risultato di una lunga assemblea che ha accusato la riforma Moratti di "volere creare un'istruzione a due velocità che penalizza le classi medio basse, e violare l'articolo 34 della Costituzione, che esplicitamente esclude che le scuole private possano gravare sull'erario pubblico". Occupazione fresca a fresca anche a Bergamo dove gli studenti dello scientifico "Lussana" si sono ripresi la loro scuola in difesa del diritto di tutti allo studio.


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