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UNIVERSITA'/ SINDACATI CONTRO MINISTRO: NIENTE ASSUNZIONI PRECARI

Andu: su relazioni sindacali Mussi ha 'superato' predecessori

12/12/2007
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12-12-2007 18:56
Roma, 12 dic. (Apcom) - I sindacati e le associazioni universitarie Flc-Cgil, Cisl Università e Uil Pa-Ur si scagliano contro il ministero dell'Università e della Ricerca e il suo primo responsabile, Fabio Mussi, a seguito della sua decisione di mettere a confronto il proprio capo di gabinetto con al massimo cinque rappresentanti delle stesse organizzazioni sindacali.

L'episodio si è verificato lunedì in occasione del sit in di protesta dei sindacati proprio davanti al ministero dell'Università e della Ricerca dove era in atto la protesta contro l'emendamento al disegno di legge, inserito nella finanziaria, che non includerebbe il comparto accademico nel processo di stabilizzazione dei lavoratori precari della pubblica amministrazione.

Oggi, attraverso una nota unitaria, i Confederali giudicano il comportamento del ministero "gravemente lesivo della correttezza nelle relazioni con il sindacato e i lavoratori, rilevando come per la prima volta viene imposto un numero così esiguo alla delegazione di parte sindacale".

"Un comportamento quello del ministero - continua il testo di Flc-Cgil, Cisl Università e Uil Pa Ur - assolutamente ingiustificato e inaccettabile soprattutto da parte di chi dichiara di fare del confronto la strada maestra della propria azione politica".

Soli i lavoratori precari hanno così potuto incontrare i rappresentanti del ministro: da quanto riportato dagli stessi lavoratori il ministero avrebbe confermato l'esclusione dalle stabilizzazioni previste dal disegno di legge finanziaria il personale docente e ricercatore dell'università, "in tal modo negando - commentano i sindacati - qualunque valore a precedenti forme di valutazione comparativa di natura selettiva".

Sempre secondo i Confederali il ministero con questo comportamento smentirebbe "se stesso rispetto agli impegni assunti nei confronti delle organizzazioni sindacali nei mesi scorsi, a fronte della proposta di convertire in contratti a termine le attuali forme di lavoro precarie e, successivamente ad una valutazione, in contratti a tempo indeterminato".

Anche per l'Associazione dei docenti universitari, l'Andu, l'episodio confermerebbe come "il ministro Fabio Mussi abbia 'superato' tutti i suoi predecessori in materia di relazioni sindacali. Egli infatti, all'inizio del suo mandato, ha impiegato ben quattro mesi per accogliere la richiesta di incontro avanzata dalle organizzazioni della docenza e successivamente, nonostante si fosse impegnato a un confronto serrato su tutte le questioni universitarie, ha smesso da mesi di incontrare le stesse organizzazioni".

Sulla questione del precariato universitario, l'Andu ripropone la proposta di attivare un bando attraverso nuovi specifici e aggiuntivi fondi statali, che comporti l'assorbimento di almeno 20.000 posti di docenti di terza fascia, con la cancellazione di tutte le attuali figure precarie, prevedendo un periodo pre-ruolo massimo di 3 anni. Questa unica figura sarebbe definita da una legge che stabilisca adeguata retribuzione, diritti (malattia, maternità, ferie, contributi pensionistici) e libertà di ricerca, con un numero di posti rapportato a quello degli sbocchi nel ruolo della docenza.

"Le commissioni per accedere in questa figura dovrebbero essere nazionali - conclude l'associazione di professori accademici - e composte di soli docenti ordinari tutti sorteggiati, escludendo gli appartenenti all'ateneo che ha bandito i posti".


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